13 Novembre 2025 - 10:15:39

di Vanni Biordi

L’eco dell’incertezza normativa continua a gravare sul settore delle ricostruzioni post-sisma, con particolare riferimento all’applicazione e all’estensione del Superbonus 110% nelle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-2017.

Un recente tavolo di lavoro, promosso dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, ha fatto emergere una forte preoccupazione tra gli operatori e i professionisti, sottolineando come la mancanza di chiarezza e di decisioni tempestive da parte del Governo stia mettendo a rischio la continuità delle pratiche già contrattualizzate.

L’incontro, convocato e coordinato da Maria Teresa Todisco, coordinatrice della Commissione Ricostruzione dell’Ordine, ha registrato un’ampia partecipazione, segno di quanto il tema sia centrale per l’economia e il futuro del territorio. La criticità principale sollevata dagli iscritti riguarda la persistente ambiguità sulle reali intenzioni dell’Esecutivo di estendere il Superbonus al cratere 2009.

«Si susseguono notizie di emendamenti e richieste di rendicontazione senza che al territorio e agli operatori sia fornita una chiara risposta in vista dell’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre 2025», si legge nella nota diffusa dall’Ordine.

Questa situazione di stallo normativo è giudicata insostenibile, specialmente considerando i lunghi iter burocratici e tecnici necessari per l’avvio e la conclusione dei progetti di riqualificazione energetica e strutturale. Ogni ritardo nella definizione del quadro normativo rischia di rendere vani gli sforzi finora profusi per pianificare e contrattualizzare gli interventi.

Il vero nodo è quello dello sconto in fattura e la proroga. Infatti, l’elemento di forte allarme è la notizia, non ancora definitivamente smentita o confermata, che anche per il cratere 2016-2017 non verrebbe concessa la fondamentale opzione dello sconto in fattura. Questo meccanismo, vitale per consentire ai proprietari degli immobili, spesso non in grado di anticipare somme ingenti, di procedere con i lavori, è ritenuto un perno imprescindibile per la sostenibilità finanziaria degli interventi.

Gli ingegneri aquilani hanno rilevato una convergenza trasversale da parte di tutti gli attori del territorio sulla necessità di una doppia garanzia: la proroga del Superbonus ai crateri sismici (2009 e 2016-2017) con una nuova deadline fissata almeno al 31.12.2026, e la previsione esplicita dello sconto in fattura o della cessione del credito.

L’appello al Governo è perentorio: «È urgente che il Governo ascolti le istanze del territorio e si renda interprete di tale situazione dando rassicurazioni certe». La richiesta è quella di non limitarsi a dichiarazioni d’intenti, ma di tradurre l’ascolto in un provvedimento legislativo blindato e tempestivo.

Il timore diffuso è che un’ulteriore dilazione nella presa di decisione possa portare la risoluzione del problema oltre il “tempo massimo” utile. Data la tempistica dell’approvazione della cosiddetta Legge di Bilancio, o Legge Finanziaria, ogni giorno di attesa in più riduce drasticamente la finestra operativa a disposizione dei professionisti e delle imprese.

L’Ordine degli Ingegneri dell’Aquila, attraverso la sua Commissione Ricostruzione, si pone come anello di congiunzione tra le esigenze del territorio e il Legislatore, ribadendo che la ripartenza e la sicurezza sismica delle aree interne passano necessariamente per strumenti agevolativi chiari, duraturi e finanziariamente accessibili. L’addendum al Superbonus per le aree terremotate non è solo una misura economica, ma un elemento fondamentale di ricostruzione sociale e civile.

La palla passa ora al Governo e al Parlamento, chiamati a sciogliere un nodo cruciale prima che l’approssimarsi della scadenza del 2025 causi il blocco definitivo di migliaia di pratiche e la paralisi dei cantieri già in fase avanzata.