Pd: «Solo sì è sì, il principio del consenso è passo avanti importante anche per l’Abruzzo»
14 Novembre 2025 - 11:06:08
sessuale come qualunque atto compiuto in assenza di consenso libero e
attuale, l’Italia compie una scelta di civiltà: sposta il centro della
responsabilità dall’atto compiuto alla libertà della persona, dalla
logica della forza alla cultura del rispetto. È un cambiamento che
riscrive non solo il codice penale, ma anche il modo in cui la società
italiana guarda alla libertà delle donne e, più in generale, delle
persone. In questo passo avanti, c’è un messaggio che riguarda da vicino
anche l’Abruzzo”, così Marielisa Serone D’Alò, responsabile dei Diritti
e pari opportunità della segreteria regionale PD e Roberta Tomasi,
portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche.
“Solo Sì è Sì” non è uno slogan: è un principio politico, sociale e
culturale- ribadiscono – . Significa riconoscere che il consenso non si
presume, non si interpreta, non si impone. Il consenso si ascolta, si
costruisce, si rispetta. È la condizione minima della libertà, perché
nessuna libertà è reale se non è anche libertà di dire no. La nostra
regione vive ancora troppe disuguaglianze di genere, una rete dei centri
antiviolenza spesso sottofinanziata, una carenza strutturale di
politiche di prevenzione e di educazione al rispetto. Eppure, proprio da
qui dobbiamo partire: dal legare il principio del consenso a un’idea
nuova di comunità, capace di riconoscere che la violenza non è mai un
fatto privato, ma una responsabilità collettiva. Non basta cambiare la
legge se non cambiamo la cultura. Serve una regione che abbia volontà e
coraggio di investire con decisione nell’educazione affettiva nelle
scuole, nella formazione del personale sanitario e giudiziario, nel
rafforzamento delle case rifugio, nella tutela delle vittime e nel
sostegno economico a chi trova il coraggio di denunciare. Serve una
politica che non consideri la violenza di genere un tema “delle donne”,
ma un tema della democrazia. Ogni volta che una donna non può scegliere
liberamente, tutta la comunità perde libertà. Ogni volta che una
violenza viene minimizzata, tutta la società arretra. Per questo il
principio del consenso non è solo una conquista del movimento
femminista, ma una sfida per le istituzioni: tradurre la nuova coscienza
collettiva in politiche concrete. Come Partito Democratico continueremo
a lavorare perché la parità non sia una promessa, ma una pratica
quotidiana; perché il rispetto diventi il fondamento di ogni relazione,
personale e sociale; e perché nessuna donna debba più temere di non
essere creduta, ascoltata o protetta.
Solo Sì è Sì. Ma soprattutto: solo una società che sa ascoltare può
dirsi libera”.
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