15 Novembre 2025 - 09:12:12

di Martina Colabianchi

Mentre la politica, come ciclicamente accade, è tornata a dividersi sulla patrimoniale mentre è in corso la discussione sulla manovra finanziaria 2026, uno studio della Cgia di Mestre riporta il discorso sul piano concreto dei dati e dei numeri.

In Italia, nei fatti, le imposte che gravano sulla ricchezza esistono già. Nel 2024, ad esempio, hanno garantito all’erario 51,2 miliardi di euro e negli ultimi 20 anni, periodo in cui nel nostro Paese hanno governato a più riprese tutti gli schieramenti politici e la quasi totalità dei partiti, il gettito è addirittura cresciuto del 74 per cento.

La voce che pesa di più sulle tasche degli italiani è l’Imposta Municipale Unica (IMU) che viene applicata sulle prime case di lusso, sulle seconde/terze case, sui capannoni, sugli uffici, i negozi e i terreni fabbricabili. L’anno scorso il prelievo è stato pari a 23 miliardi di euro. Un importo che costituisce il 45 per cento del gettito totale delle patrimoniali applicate nel nostro Paese.

In questo quadro, gli studiosi si chiedono: piuttosto che pensare ad una nuova patrimoniale, non sarebbe il caso di recuperare le risorse necessarie per finanziare la scuola, la sanità e il sociale contrastando seriamente l’evasione fiscale, in particolare nelle aree del Paese dove la propensione è più diffusa e razionalizzando la spesa pubblica, attraverso il taglio degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze?

Secondo gli ultimi dati resi noti nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2022 l’evasione fiscale in Italia ammontava a 102,5 miliardi di euro.

Seppur solo all’ottavo posto, l’evasione in Abruzzo è stimata in 2.242 milioni di euro nel 2022, con una propensione (14,8%) nettamente superiore alla media nazionale (12,3%). La percentuale è calcolata in termini di euro evasi ogni 100€ di gettito incassato.

In Calabria, la propensione all’evasione è al 20,9 per cento (3,1 miliardi di evasione), in Puglia al 18,9 per cento (6,8 miliardi di mancato gettito) e in Campania del 18,5 per cento (9,4 miliardi evasi). Le regioni meno coinvolte, invece, sono la Provincia Autonoma di Trento che presenta un tasso del 9,7, la Lombardia dell’ 8,8 e la Provincia Autonoma di Bolzano che registra l’incidenza più contenuta d’Italia, pari all’8,4.

Insomma, se da un lato molto si parla di patrimoniale, dall’altro l’evasione fiscale risulta sempre la grande assente nei programmi elettorali dei nostri politici, nonostante sia uno dei fenomeni più fortemente radicati del nostro Paese.