16 Novembre 2025 - 15:55:31

di Martina Colabianchi

Per le province dell’Italia meridionale e insulare, soltanto L’Aquila si classifica nel gruppo 2 (accettabile), contro le due (Pescara e Teramo) censite lo scorso anno, nell’Indagine annuale sulla qualità della vita 2025 nelle province italiane, realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, report giunto alla 27ª edizione.

Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, turismo intrattenimento e cultura, che hanno permesso di indagare la qualità della vita a livello locale. Le 107 province sono state classificate in 5 cluster (Mediterraneo, Francigena, Adriatico, Padania, Metropoli. La qualità della vita nel 2025 è risultata buona o accettabile in 60 province su 107. Si tratta di un valore inferiore a quello registrato negli ultimi anni e quindi indicativo di un peggioramento, registra lo studio.

L’Aquila si posiziona al 56° posto su 107 province esaminate. Rispetto al 69° posto del 2024 si registra quindi un miglioramento significativo, con un avanzamento di 13 posizioni rispetto allo scorso anno.

L’analisi delle performance evidenzia movimenti significativi in diverse aree. Il settore Affari e lavoro ha compiuto un balzo in avanti notevole, migliorando dalla 69ª alla 59ª posizione. Un netto miglioramento si registra anche nelle categorie Sicurezza sociale, che sale vertiginosamente dall’86ª alla 14ª posizione, e Istruzione e formazione, che avanza dal 61° al 51° posto. Anche la Popolazione segna un progresso, passando dalla 73ª alla 63ª posizione, e il Turismo vede un leggero ma positivo spostamento dal 50° al 48° posto.

Tuttavia, si osservano arretramenti importanti in altre classifiche. La categoria Reati e sicurezza registra il calo più drastico, precipitando dalla 16ª alla 49ª posizione. Anche l’Ambiente scende dalla 47ª alla 57ª posizione. Si registra un peggioramento anche per il Sistema salute, che perde cinque posizioni scendendo dalla 10ª alla 15ª, e per Reddito e ricchezza, che arretra dalla 68ª alla 74ª posizione.

L’indagine conferma anche per il 2025 la frattura esistente tra il Centro-Nord e l’Italia meridionale e insulare. Nelle regioni del Mezzogiorno, inoltre, restano significative aree di disagio sociale e personale. La qualità della vita nelle province del Nord-Ovest risulta in leggero arretramento (19 province su 25 sono nei due gruppi di testa – qualità buona e accettabile – 2 in meno rispetto alla passata edizione). Una situazione opposta caratterizza il Nord-Est, mentre nell’Italia centrale si registra un lieve miglioramento.