18 Novembre 2025 - 16:55:04
di Vanni Biordi
La sanità abruzzese si avvia verso un futuro di ammodernamento e nuove strutture, ma il Capoluogo di Regione rischia di rimanere drammaticamente indietro. È quanto emerge dal Consiglio regionale, dove l’ultima sessione ha visto una dura contrapposizione politica culminata con la bocciatura di un emendamento: la proposta, avanzata dai consiglieri Silvio Paolucci e Pierpaolo Pietrucci, entrambi del Partito Democratico, che chiedeva lo stanziamento di un milione di euro destinato esclusivamente alla progettazione del nuovo Ospedale San Salvatore dell’Aquila.
La maggioranza di centrodestra ha respinto l’iniziativa, provocando l’immediata e accesa reazione di Pietrucci, che non ha esitato a denunciare un vero e proprio «atto di condanna» nei confronti della principale struttura sanitaria del capoluogo.
«Senza neppure il fondo per la progettazione, il San Salvatore è condannato a diventare l’ospedale più arretrato e vecchio d’Abruzzo», ha dichiarato il consigliere, sottolineando come l’assenza e l’indifferenza dei consiglieri aquilani di destra in aula abbiano contribuito al fallimento dell’emendamento.
L’Aquila rimane così unica esclusa dal piano di ammodernamento regionale. Il cuore della polemica risiede nella programmazione edilizia sanitaria regionale. Come già denunciato più volte, secondo Pietrucci, l’Ospedale San Salvatore rappresenta l’unica struttura per la quale i piani regionali non prevedono né adeguamenti, né ristrutturazioni profonde. Un dato che stride in maniera netta con le ingenti risorse destinate agli altri presidi della Regione. I numeri citati dal consigliere del PD parlano chiaro: il Piano di Edilizia sanitaria prevede investimenti per gli ospedali di Lanciano, 109 milioni di euro, Avezzano, 119 milioni, e Vasto, 150 milioni. A questi si aggiungono 60 milioni per Chieti, fondi per Penne e Popoli, e 34 milioni per il Distretto di Scafa. Il caso più eclatante, evidenziato da Pietrucci, è quello di Teramo, che ai 120 milioni già disponibili ne aggiungerà ulteriori 180 grazie a un mutuo contratto direttamente dalla Regione. A Pescara, intanto, si consolida l’assetto del nuovo Covid Hospital, la cui inutilizzazione durante la pandemia per carenza di personale specializzato nella terapia intensiva non ne ha comunque minato la potenziale riconversione in DEA di II Livello.
In questo quadro di rinnovamento a macchia d’olio, L’Aquila resta l’unica città con un nosocomio la cui costruzione risale agli anni ’70 e per il quale non è previsto alcun intervento di potenziamento o riqualificazione strutturale in alcun atto di programmazione regionale. La cosa strana è che le risorse sarebbero disponibili, ma vengono negate.
L’amarezza della minoranza è amplificata dal fatto che l’emendamento bocciato non fosse privo di copertura finanziaria. Al contrario, attingeva a un fondo più ampio di 15 milioni di euro, di cui ben 10 milioni derivanti dalle minori sopravvenienze passive dell’Asl della Provincia dell’Aquila.
La destinazione dei fondi sembra essere la chiave di volta del dissenso politico. «Mentre la Regione stanzia 500.000 euro per la gestione delle Naiadi, nega addirittura la progettazione del nuovo nosocomio aquilano», accusa Pietrucci in un paragone che vuole evidenziare una discrasia nelle priorità politiche.
La conseguenza di questa inerzia, secondo il consigliere, sarà drammatica. Quando tutte le altre strutture sanitarie abruzzesi saranno state ricostruite e ammodernate, il San Salvatore sarà di fatto la più vecchia di tutte. Una condizione che, lungi dall’essere solo un dato anagrafico, avrà «gravissime conseguenze sulla qualità dei servizi e delle prestazioni, sui rapporti con la facoltà di Medicina dell’Università, sul diritto alla salute dei cittadini aquilani e dell’Abruzzo interno», sostiene il consigliere regionale del PD.
«È una cosa grave e triste mortificare la più importante realtà sanitaria del Capoluogo di Regione», conclude Pietrucci, invocando un ripensamento che possa garantire al San Salvatore la dignità e la funzionalità che merita la sua posizione strategica nel panorama sanitario regionale.
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