18 Novembre 2025 - 17:44:01

di Vanni Biordi

Un allarme lanciato in zona Cesarini e una risposta istituzionale immediata che fa ben sperare. La crisi della rete dei consultori familiari in Abruzzo è finita questa mattina al centro di un incontro straordinario tenutosi all’Emiciclo, sede del Consiglio Regionale, su iniziativa di una delegazione trasversale del Consiglio comunale dell’Aquila. Un vero e proprio “SOS” per salvare una delle norme cardine della sanità sociale regionale, la Legge 21 del 1978, il cui mancato rifinanziamento strutturale ha portato l’intera rete dei consultori sull’orlo del collasso finanziario e operativo.

L’urgenza è stata sollevata in aula consiliare e immediatamente raccolta dal Presidente del Consiglio comunale, Roberto Santangelo, che ha convocato il vertice in tempi record. Ad affrontare l’emergenza, infatti, c’era l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, insieme ai consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci (PD) e Antonietta La Porta (FI), e allo stesso Santangelo, presente anche nella sua veste di assessore regionale al Sociale. La delegazione aquilana era composta dai consiglieri comunali Paolo Romano (L’Aquila Nuova), Simona Giannangeli (L’Aquila Coraggiosa) e Stefania Pezzopane (PD).

La situazione dei consultori abruzzesi è drammatica. Da mesi, le strutture, presidi storici di prevenzione, ascolto e sostegno per le donne, le coppie e le famiglie, operano con risorse sempre più esigue e frammentate, una precarietà che ne mina l’efficacia e la continuità. L’ultimo grido di allarme era giunto dalla Presidente dell’Aied dell’Aquila, Alessia Salvemme, prontamente raccolto e trasformato in azione politica dall’assise cittadina.

«Siamo convinti che dalla città dell’Aquila debba partire una battaglia che riguarda tutti i consultori Abruzzesi», ha sottolineato la delegazione al termine dell’incontro. Senza troppo ciurlare nel manico, quello che deve essere fatto è garantire alla Legge 21 del 1978, in vigore da quasi cinquant’anni, un rifinanziamento con continuità strutturale, uscendo dalla logica dell’intervento tampone e emergenziale.

La riunione si è rivelata estremamente proficua. L’assessore regionale Verì ha manifestato la volontà della Regione non solo di agire sul piano normativo, per rafforzare e dare continuità al ruolo territoriale e sociale dei consultori, ma soprattutto di assumere impegni concreti sulla copertura economica. Questo elemento è giudicato «indispensabile per la loro sopravvivenza» dalla parte consiliare aquilana.

La promessa arriva in un momento importante, in vista della discussione sull’ultima variazione di bilancio regionale dell’anno, l’ultima finestra utile per scongiurare il tracollo. Il timore era che l’assenza di fondi strutturali portasse ad una buonuscita nel sistema di prevenzione sanitaria della nostra regione, privando le comunità di un punto di riferimento essenziale.

I consiglieri comunali hanno assicurato che il loro ruolo di “pungolo” non cesserà con la fine del vertice. La situazione rimarrà sotto stretto monitoraggio, in attesa che gli impegni espressi dall’esecutivo regionale si traducano in atti concreti e stanziamenti certi. La sopravvivenza dei consultori, presidi insostituibili da decenni, rappresenta non solo una battaglia politica, ma una priorità di salute pubblica e coesione sociale per l’intero Abruzzo.