24 Novembre 2025 - 12:33:18
di Redazione
E’ dell’aquilana Ilaria Sebastiani, studentessa all’ultimo anno di Architettura, il primo premio del concorso nazionale “Architettura di Parole”, che ha ieri visto la proclamazione dei vincitori al teatro Pietro Aretino di Arezzo.
L’aquilana ha conquistato il primo premio sulle 82 opere presentate con il suo “Oltre il Muro”, illustrando con garbo e rispetto per una tragedia come il terremoto, il concetto di architettura che non è solo il progetto tecnico, ma la realizzazione di scrigni della memoria e della vita, ben oltre la semplice “scatola” dove ripararsi.
A seguire “Il blocco dei morti” di Antonio Disi, architetto di Parma: un testo che omaggia l’editore
Panini e racconta il cimitero stesso, le sue forme e la sua architettura, tratteggiate attraverso
un’atmosfera che parla della vita e della morte, del costruito e degli uomini, di un luogo sempre vivo
pur ospitando i morti.
Ad un’altra 25enne, Martina Arcaini di Torino, ingegnere nucleare, il terzo premio con “Nel ventre
della Pietra”: narrazione sentimentale di luoghi nati dal bisogno e divenuti oggetto di interesse
economico, oltre che storico e culturale. Il racconto della persona, zia Concetta, costringe a vivere
al fianco di questa donna, che nel silenzio, nel sacrificio e nella fatica, erano coloro che guidavano
famiglie numerose e diverse.
La giuria del premio, composta da Natalia Cangi (direttore organizzativo dell’Archivio diari di
Pieve S. Stefano), Nicola di Battista (architetto-giornalista, già direttore di Domus), Pino Pasquali
(docente universitario e architetto di fama nazionale), Antonella Giorgeschi (già presidente
dell’ordine degli architetti di Arezzo) e Ivo Brocchi (giornalista), con l’ausilio della commissione
che in prima battura esamina tutte le opere, coordinata dall’architetto Riccardo Imperio, ha ritenuto
meritevole di menzione una quarta opera, “Morte al tempo, fuliggine di un albero armato”,
presentato dall’ingegnere torinese Thomas Pepino: Narra del Palazzo del Lavoro, progettato da Pier
Luigi Nervi e inaugurato nel 1961 a Torino per celebrare il centenario dell’Unità d’Italia,
abbandonato e che appare oggi come un gigante silenzioso e ferito.
La serata è culminata con le letture interpretate magistralmente dall’attore e regista Andrea
Biagiotti.
Il Concorso ha il patrocinio della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve
Santo Stefano, presso il quale sono conservate le prime dieci opere classificate di ogni anno.
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