24 Novembre 2025 - 15:34:49

di Martina Colabianchi

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) per il 2025 e la battaglia condotta dal presidente di Regione Marco Marsilio e dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì ha ottenuto un primo, significativo successo.

La Regione Abruzzo, che sin dai primi mesi dell’anno, si era infatti fatta portavoce dell’esigenza di inserire tra i criteri di ripartizione la densità demografica e l’estensione territoriale, per riequilibrare il Fondo a favore delle piccole Regioni che soffrono lo spopolamento e la prevalente condizione montana.

L’accordo politico che fa da cornice alla tabella di ripartizione del FSN prevede infatti l’inserimento di questi criteri nella cosiddetta ‘Quota premiale’ (pari allo 0,25% del FSN) per un importo pari a 41 milioni complessivi, da distribuire tra le Regioni interessate. Inoltre, c’è l’impegno a inserire stabilmente tale criterio nel 2026 all’interno del Fondo cosiddetto ‘Indistinto’, che è pari al 98,5% del FSN.

A tal fine, è stata già insediata ed è al lavoro la Commissione di esperti universitari selezionati dalla Conferenza stessa, che entro due mesi dovrà consegnare uno studio scientifico e indipendente per delineare i costi reali del servizio sanitario, con particolare riferimento agli elementi che influenzano tali costi a seconda della diversità delle condizioni fisiche, sociali ed economiche delle diverse Regioni.

Grazie all’inserimento di questo criterio, la Regione Abruzzo ‘guadagna’ circa sei milioni in più nella quota premiale, rispetto alla proposta presentata nel mese di maggio scorso in Commissione Salute, fatta con i criteri tradizionali con i quali da almeno tre decenni si distribuisce il Fondo. Proposta che venne bocciata dalla mancata intesa formulata, tra gli altri, dal Presidente Marsilio.

«Ringrazio i Presidenti e gli assessori delle Regioni Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Sardegna e Umbria che hanno fatto squadra con il sottoscritto e con l’Abruzzo, costituendo una realtà forte e coesa, al di là delle diversità politiche e geografiche delle Regioni, tutte accomunate dalla condizione di scarsa densità demografica, estensione territoriale e caratteristiche orografiche montane – ha dichiarato il presidente di Regione Marco Marsilioconducendo una battaglia di equità e di civiltà. Abbiamo colto un grande obiettivo politico, anche se per ora più simbolico che concreto sotto il profilo economico. Ma con un impegno chiaro sulla ripartizione del prossimo anno, e una prospettiva seria di riequilibrio tra Regioni ‘forti’ e Regioni ‘piccole’ e ‘deboli’, per garantire il diritto alla salute a tutte le latitudini».

Ad esprimere soddisfazione sono anche i parlamentari abruzzesi di Fratelli d’italia, Etelwardo Sigismondi, Guido Liris e Guerino Testa.

«L’inserimento della densità demografica e della dispersione territoriale tra i criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale rappresenta una conquista che inseguivamo da tempo e che oggi segna un passo avanti verso una maggiore equità – dichiarano in una nota -. È il frutto di una battaglia condotta con determinazione in Conferenza Stato-Regioni, da parte del presidente Marco Marsilio, e che ora trova un primo riconoscimento concreto. Non si tratta soltanto di un risultato tecnico ma di un principio politico e istituzionale che corregge una stortura storica e apre la strada a un riequilibrio reale tra Regioni grandi e Regioni più piccole, spesso penalizzate dalla bassa densità abitativa e dalle caratteristiche orografiche. Il nostro impegno, sarà ora quello di sostenere con forza, anche in Parlamento, le azioni conseguenti affinché questo criterio diventi strutturale già dal prossimo anno. L’Abruzzo e le altre Regioni con condizioni analoghe devono poter contare su risorse adeguate per garantire il diritto alla salute in ogni territorio, senza disparità e senza penalizzazioni. È una battaglia di giustizia e di civiltà che continueremo a portare avanti con determinazione».

«L’approvazione della nuova ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale segna un passaggio storico: per la prima volta entrano nei criteri la densità demografica e la dispersione territoriale – così anche il capogruppo Fdi in Consiglio regionale Massimo Verrecchia -. È un risultato che l’Abruzzo ha inseguito con determinazione e che oggi trova un primo, concreto riconoscimento. Si tratta di un principio di giustizia che corregge un meccanismo penalizzante per le Regioni meno popolose e con caratteristiche orografiche complesse. È un segnale politico importante, che apre la strada a un riequilibrio reale tra territori forti e territori fragili, garantendo maggiore equità nell’accesso alle risorse e quindi nel diritto alla salute. Ora la sfida è rendere questo criterio strutturale già dal prossimo anno. Continueremo a sostenerlo con forza nelle sedi istituzionali, perché l’Abruzzo possa contare su risorse adeguate e su un sistema sanitario capace di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, senza disparità».

«Il riconoscimento della densità demografica e della dispersione territoriale tra i criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale è una svolta che attendevamo da anni. Un risultato strategico per l’Abruzzo e, in particolare, per le aree interne», dichiara Deborah Visconti, presidente dell’Unione dei Comuni Montagna Aquilana, sottolineando come questo passo avanti sia frutto della determinazione del Presidente della Regione, Marco Marsilio, «che in Conferenza Stato–Regioni ha condotto una battaglia decisiva, ottenendo finalmente un principio di equità che dà voce ai territori più fragili e fisiologicamente svantaggiati».

La presidente ribadisce che «ora è fondamentale consolidare questo criterio, affinché diventi strutturale e stabile nel tempo. Le aree interne dell’Abruzzo, come quelle della Montagna Aquilana, hanno bisogno di risorse adeguate per garantire servizi sanitari davvero prossimi ai cittadini, superando disparità che per anni hanno penalizzato i territori più piccoli».

Paolucci – Marinelli (Pd): «Altro che successo: per l’Abruzzo è una sconfitta clamorosa. Una manovra da 3 miliardi che porta alla nostra regione… zero»

«Il presidente Marsilio parla di successo, ma i numeri raccontano tutt’altra storia. L’inserimento del criterio ‘densità abitativa/estensione territoriale’ nella quota premiale del Fondo sanitario nazionale produce per l’Abruzzo un risultato irrisorio: parliamo di pochi milioni su un Fondo Regionale Sanitario che conta circa 3 miliardi di euro. Non sono briciole: è zero, rispetto alle necessità reali della nostra sanità», così il capogruppo e il segretario regionale del Partito Democratico Silvio Paolucci e Daniele Marinelli, che definiscono l’annuncio di Marsilio «un grande fallimento trasformato impropriamente in proclama per giustificare la più stagione di centrodestra fatta di Tagli, deficit e tasse».

«Il presidente – dichiarano – per distogliere l’attenzione dal suo fallimento dopo aver contribuito dal 2022 ad una sanità dai conti in rosso, dagli enormi tagli e dalle tasse aumentate, aveva promesso un riequilibrio strutturale, una svolta per le regioni interne, un risultato storico. Dopo un anno di annunci roboanti, la realtà è impietosa: il criterio vale solo per lo 0,25% del Fondo, l’impatto reale per l’Abruzzo è quasi simbolico, non cambia nulla rispetto ai profondi problemi del nostro sistema sanitario regionale. Una sconfitta clamorosa, mascherata da trionfo. Era necessario incidere sulla parte indistinta del Fondo – il 98,5% – dove si misura davvero l’equità tra territori. Invece troviamo un impegno futuro, teorico, tutto da verificare. Ancora una volta si rivendica come conquista ciò che, nei fatti, non modifica né i bilanci né la qualità dei servizi. Non possiamo permettere – concludono – che si spaccia un risultato marginale per una rivoluzione. L’Abruzzo ha una sanità in deficit, con liste d’attesa esplose, personale insufficiente, territori interni in sofferenza e ospedali sotto pressione. Per affrontare tutto questo servivano risorse vere, non comunicati autocelebrativi. I cittadini abruzzesi meritano verità e soprattutto risposte concrete, non l’ennesimo annuncio per coprire un evidente insuccesso».