25 Novembre 2025 - 18:30:57

di Tommaso Cotellessa

È stato avviato l’iter preliminare per l’ampliamento del casolare abitato dalla cosiddetta famiglia del bosco, la famiglia anglo-australiana che da anni ha scelto di vivere in modo alternativo all’interno del territorio di Palmoli, in provincia di Chieti. La vicenda, al centro dell’attenzione nazionale da giorni, continua ad arricchirsi di nuovi sviluppi.

Secondo quanto trapelato, il legale della famiglia si sarebbe rivolto a un professionista di fiducia per avviare le verifiche tecniche necessarie. I due avrebbero già incontrato il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Palmoli, chiedendo indicazioni operative sulla presentazione del progetto. L’intervento prevede l’ampliamento del casolare, oggi composto da un unico locale privo di servizi igienici tradizionali, e includerebbe la costruzione di un bagno collegato all’abitazione principale oltre ad altri lavori sull’intera struttura.

Non è escluso che una bozza del progetto possa essere allegata al ricorso che l’avvocato presenterà entro il 29 novembre. Ad oggi, tuttavia, il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, precisa che nessun piano ufficiale è stato ancora depositato presso gli uffici comunali.

Intanto, l’avvocato Giovanni Angelucci, legale della famiglia nel bosco, intervistato da Radio Libertà, respinge la narrazione secondo cui il nucleo vivrebbe in condizioni di precarietà sanitaria. «Il procedimento ai danni di Katherine, Nathan e dei loro figli nasce da un’intossicazione alimentare, non da funghi», chiarisce il legale, sottolineando che un simile episodio potrebbe verificarsi «con un semplice barattolo di maionese».

Angelucci sostiene che la famiglia abiti in una struttura «agibile e a norma igienico-sanitaria», pur non essendo collegata alle utenze tradizionali. Secondo la sua ricostruzione, il casolare dispone di pannelli solari per l’elettricità, un camino, una cucina a legna, piastre a induzione e persino una piccola lavatrice. «Il termostato segna 22 gradi costanti», afferma. L’acqua potabile proverrebbe da una fonte naturale, mentre quella destinata all’igiene personale e domestica verrebbe attinta da un pozzo e bollita. Il bagno, spiega il legale, sarebbe dotato di un sistema a secco con fitodepurazione «all’avanguardia», che avrebbe suscitato apprezzamento da parte dei tecnici comunali.

Angelucci interviene anche sul fronte dell’istruzione dei figli, spesso citato nel dibattito pubblico. «La legge 76 del 2005 ha parificato l’istruzione parentale alla scuola statale. È sufficiente sostenere l’esame di idoneità a fine anno», ricorda, richiamando esempi storici e culturali che, a suo avviso, dimostrerebbero come l’educazione familiare non sia una pratica inusuale.

Infine, respinge anche l’idea di un presunto isolamento: «Non è vero che vivono lontani da tutti; nei dintorni ci sono molte case abitate».

Mentre si attende la presentazione ufficiale del progetto e l’esito del ricorso annunciato dall’avvocato, la vicenda continua a dividere l’opinione pubblica, tra sostenitori dello stile di vita scelto dalla famiglia e chi invoca maggiori tutele, soprattutto per i minori. Palmoli, intanto, resta al centro di una storia che intreccia libertà di scelta, norme urbanistiche e diritti fondamentali.

I nuovi avvocati preparano il ricorso

Sono gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas del foro di Chieti i nuovi legali dei genitori della famiglia che vive nel bosco a Palmoli.

I due professionisti stanno preparando il ricorso, che sarà depositato venerdì, contro l’ordinanza del Tribunale dei Minori dell’Aquila. Sabato 29 novembre, infatti, scadono i termini per presentare il ricorso