27 Novembre 2025 - 11:14:00

di Martina Colabianchi

Una giornata dedicata ai risultati, alle sperimentazioni e alle prospettive future della Casa delle Tecnologie Emergenti SICURA quella ospitata a Palazzo Fibbioni, a L’Aquila.

Il percorso, avviato nel 2020, ha contribuito a rafforzare l’ecosistema dell’innovazione dell’Aquila grazie alla collaborazione tra istituzioni, università, centri di ricerca, startup e PMI, tra cui Università degli Studi dell’Aquila, GSSI – Gran Sasso Science Institute, ZIRC – ZTE Italia Innovation and Research Centre, CUEIM – Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale, ITC-CNR – Istituto per le Tecnologie della Costruzione, WINDTRE, USRA – Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila, USRC – Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, e il Tecnopolo d’Abruzzo.

L’iniziativa è finanziata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e realizzata dal Comune dell’Aquila.

«La casa delle tecnologie emergenti Sicura è un progetto ambizioso di livello nazionale che a L’Aquila ha visto la realizzazione di un laboratorio a cielo aperto – spiega l’assessore con delega alla Smart City Paola Giuliani -. C’è una bellissima collaborazione tra istituti di ricerca, università, imprese, enti che hanno dato origine a tutta una serie di sperimentazioni importanti. L’Aquila sappiamo cosa ha subito, e quindi ora è il momento del suo riscatto e sta dimostrando cosa si può fare per rendere le città più sicure e per garantire e tutelare le infrastrutture, le persone e le storie delle città».

Il progetto integra tecnologie abilitanti quali 5G, IoT e Intelligenza Artificiale, a supporto delle esigenze del territorio e della sicurezza delle infrastrutture, dell’ambiente e della città, che si trasformano così nelle cosiddette “smart city“, che non sono altro che un laboratorio a cielo aperto in cui possono essere sviluppate tecnologie legate alla città, che possono andare dalla gestione del traffico al monitoraggio delle infrastrutture, fino alla gestione dei flussi turistici.

«Oggi presentiamo una serie di risultati che riguardano la parte di monitoraggio post-sisma delle infrastrutture, che sono ponti, edifici pubblici, locali legati alla formazione, messi tutti quanti in rete in un sistema di monitoraggio in IoT che permette la gestione unitaria in tempo reale di tutti gli immobili, sia a livello di comportamento in caso di sisma, sia a livello energetico e di varie informazioni che vengono date dagli immobili e dalle infrastrutture pubbliche – spiega Federico Fioriti, direttore della Casa delle Tecnologie Emergenti -. Poi ci sono servizi ai cittadini come quelli della digitalizzazione che possono essere utilizzati per la gestione dei parcheggi e del sistema di monitoraggio delle telecamere, o anche il tracciamento dei flussi turistici che arrivano da fuori città e da fuori regione».

Quest’ultimo è sicuramente un punto fondamentale per una città che si prepara ad essere, tra poco più di un mese, Capitale Italiana della Cultura.