27 Novembre 2025 - 11:27:29

di Vanni Biordi

L’Abruzzo si conferma una regione in equilibrio tra resilienza e fragilità: i dati su Pil e occupazione mostrano una crescita moderata, mentre il recente upgrade del rating nazionale da parte di Moody’s rafforza la percezione di stabilità macroeconomica anche per i territori regionali.

Il miglioramento del giudizio di Moody’s sull’Italia, da Baa3 a Baa2 con outlook stabile, rappresenta un segnale di fiducia che si riflette anche sulle regioni, Abruzzo compreso. L’agenzia ha sottolineato la stabilità politica ed economica del Paese e la capacità di mantenere disciplina di bilancio, elementi che incidono direttamente sulla credibilità dei territori nel mercato dei capitali. Per l’Abruzzo, regione caratterizzata da un tessuto produttivo eterogeneo e da una forte esposizione al comparto manifatturiero e automotive, la promozione nazionale si traduce in un miglioramento delle condizioni di finanziamento e in una maggiore attrattività per gli investitori.

Secondo i dati della Banca d’Italia e dell’Ufficio statistico regionale, nel primo semestre 2025 il Pil abruzzese è cresciuto dello 0,6%, un valore in linea con la media nazionale e con l’andamento del 2024.
La crescita è trainata dall’export farmaceutico e da alcuni comparti della meccanica.

Rimane invece una debolezza strutturale nel settore automotive, con un calo della produzione di veicoli commerciali leggeri e il clima di fiducia delle imprese manifatturiere resta sui livelli minimi raggiunti nel 2022, segnalando una prudenza diffusa.

Questi dati confermano una dinamica congiunturale stabile, ma evidenziano la necessità di diversificare ulteriormente la base produttiva regionale.

Sul fronte del lavoro, l’Abruzzo mostra segnali incoraggianti. Nel secondo trimestre 2025 il tasso di occupazione è cresciuto del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, un incremento che supera nettamente la media nazionale e quella del Mezzogiorno.

La crescita occupazionale è stata favorita dalle politiche regionali di sostegno alle imprese e dalla ripresa del settore turistico e l’aumento dell’occupazione ha contribuito a rafforzare il reddito disponibile delle famiglie, sostenendo i consumi interni.

Questi risultati collocano l’Abruzzo in una posizione relativamente più solida rispetto ad altre regioni meridionali, confermando la capacità di reagire alle sfide macroeconomiche.

Il miglioramento del rating nazionale da parte di Moody’s ha tre effetti principali per l’Abruzzo: un accesso al credito più favorevole per enti locali e imprese, grazie alla riduzione del rischio percepito, una maggiore attrattività per investimenti esteri, soprattutto nei comparti innovativi come farmaceutico e agroalimentare e il rafforzamento della stabilità finanziaria regionale, con benefici indiretti sul mercato del lavoro e sulla capacità di spesa pubblica.

Però, la regione resta esposta a rischi legati alla debolezza del comparto automotive e alla necessità di consolidare la crescita oltre il breve periodo.

L’Abruzzo, in buona sostanza, si colloca oggi in una posizione di equilibrio con il Pil in crescita moderata, occupazione in aumento e un contesto nazionale più favorevole grazie al rating Moody’s. L’impegno del prossimo periodo dovrebbe essere quello di trasformare questa stabilità in un percorso di sviluppo strutturale, puntando su innovazione, diversificazione produttiva e valorizzazione delle risorse territoriali. In un’Italia che ritrova credibilità sui mercati internazionali, l’Abruzzo ha l’opportunità di consolidare il proprio ruolo come regione ponte tra Centro e Sud, capace di coniugare resilienza industriale e dinamismo occupazionale.