27 Novembre 2025 - 19:40:10
di Tommaso Cotellessa
L’incontro tra i vertici di Marelli e le rappresentanze sindacali territoriali ha offerto un quadro chiaro – e per molti aspetti preoccupante – sul futuro dello stabilimento di Sulmona. Le informazioni fornite dall’azienda confermano da un lato le criticità già denunciate negli ultimi mesi, dall’altro aprono scenari restano in larga parte indefiniti e tutti da costruire.
A riferirlo sono le sigle sindacali, le quali fanno sapere che Marelli ha confermato che non esistono le condizioni per tornare sulle recenti decisioni che hanno colpito il sito sulmonese: l’internalizzazione dei semicorner da parte dell’ex Sevel; il trasferimento in India dei bracci in lamierato destinati al Ducato; l’affidamento a fornitori esterni di lavorazioni che avrebbero potuto essere effettuate in loco.
Scelte, secondo Marelli, imputabili alla strategia industriale di Stellantis, nonostante – riconosce l’azienda – i rapporti con il gruppo automobilistico siano “migliorati”.
Nonostante l’assenza di piani di smantellamento o riduzione strutturale dell’organico, l’azienda prevede per il 2026 un ulteriore calo dei volumi produttivi. Il risultato è un incremento dei potenziali esuberi: dai 147 stimati per il 2025, si è già passati a 158 e si prevede che diventeranno 163 nel 2026. Un dato considerato “inquietante” alla luce dei 443 addetti totali dello stabilimento.
La gestione della crescente sovraccapacità produttiva passerà inevitabilmente attraverso gli ammortizzatori sociali: all’attuale Contratto di Solidarietà in deroga potranno seguire ulteriori 12 mesi di CDS, fino ad agosto 2027.
Sul fronte qualità, Marelli ha presentato dati positivi “certificati da Stellantis”, unico cliente del sito. Tuttavia, ha riconosciuto che l’età degli impianti richiede un supporto esterno: una ditta specializzata controlla i pezzi prima della spedizione, garantendo così gli standard richiesti dal cliente.
L’azienda ha annunciato di essere al lavoro per aprire l’impianto di verniciatura a nuovi potenziali clienti, valorizzando uno dei principali asset del sito sulmonese. Ma, ha aggiunto, il contesto produttivo locale offre possibilità limitate, rendendo complessa ogni prospettiva di diversificazione.
Tra le prospettive future, Marelli ha parlato di una “collaborazione preventiva” con Stellantis su alcune componenti del Ducato Next Generation, un progetto che partirebbe non prima del 2029 e si estenderebbe fino al 2044. Al momento, però, l’azienda stessa riconosce che è troppo presto per valutare quale impatto concreto potrà avere per Sulmona.
Durante l’incontro, Marelli ha commentato i recenti comunicati sindacali, un intervento che le rappresentanze dei lavoratori giudicano “incomprensibile” e indicativo di una scarsa consapevolezza del peso socio-economico della situazione per i dipendenti, le loro famiglie e l’intero territorio.
FIM, FIOM, UILM e la RSU dello stabilimento ribadiscono che saranno le lavoratrici e i lavoratori a decidere le prossime iniziative della vertenza.
L’incontro ha messo in luce anche un ulteriore elemento di criticità: l’indisponibilità di Stellantis ad avviare un confronto specifico con Marelli sul sito di Sulmona. Per questo i sindacati chiedono alla Regione Abruzzo e all’Assessorato alle Attività Produttive di farsi promotori di un’iniziativa istituzionale per aprire un tavolo con Stellantis, nell’interesse dei lavoratori e del territorio.
La vertenza Marelli-Sulmona entra così in una fase decisiva, tra incertezze industriali, necessità di salvaguardia occupazionale e la ricerca di un ruolo attivo delle istituzioni affinché lo stabilimento possa avere ancora un futuro.
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