28 Novembre 2025 - 11:33:56

di Vanni Biordi

È un fermento palpabile, un effluvio inebriante che si diffonde tra gli stand nella nuovissima piazza Duomo di L’Aquila, città simbolo di Rinascita e ora, a buon diritto, palcoscenico dell’eccellenza gastronomica.

Da oggi a domenica, i riflettori di tutta Italia, e non solo, si accendono sulla Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo, un evento che trascende la semplice mostra-mercato per elevarsi a vero e proprio simposio dedicato a uno dei tesori più preziosi e aromatici della regione: il tartufo.

Promossa con visione strategica dalla Regione Abruzzo, in primis dall’Assessorato all’Agricoltura guidato dal vice presidente Emanuele Imprudente, e con l’efficace braccio operativo dell’Azienda regionale per le attività produttive, la Fiera è il risultato di una sinergia istituzionale di altissimo livello. Un parterre di contributi che annovera il fondamentale sostegno del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, il Comune dell’Aquila, forte del titolo di Capitale italiana della Cultura 2026, e il supporto vitale di Fondazioni come Pescarabruzzo e Carispaq, oltre alla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia e all’Arpa Abruzzo.

La vera forza di questa kermesse risiede nella sua capacità di fare sistema, coinvolgendo l’intera filiera e l’anima più autentica del territorio abruzzese. Il tavolo dei partecipanti è un gotha che unisce le forze dei Gruppi di Azione Locale, veri custodi delle identità locali: dal GAL Abruzzo Italico Alto Sangro al GAL Marsica, dal Gran Sasso Velino al Gran Sasso Laga, passando per le Terre Pescaresi, Maiella Verde e la suggestiva Costa dei Trabocchi. Una rete capillare che testimonia la diffusione e la qualità del tartufo in ogni angolo della regione.

A rendere l’esperienza completa interviene il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, garantendo i giusti abbinamenti tra la potenza aromatica del tartufo e l’eleganza dei Montepulciano e dei Trebbiano autoctoni. Un plauso va anche all’Istituto Superiore Da Vinci Colecchi e alle Associazioni tartuficole, baluardi di un sapere antico che oggi si incontra con la formazione e la ricerca, vero leitmotiv del successo della manifestazione.

Il programma di questa edizione, che rinnova e intende superare il record di presenze dell’anno scorso, è un viaggio sensoriale pensato per i gourmand più esigenti. Il consueto dialogo tra tradizione, ricerca e formazione trova la sua massima espressione in un ricco calendario di eventi.
Vere e proprie masterclass dedicate all’olfatto e al palato, per imparare a distinguere le sfumature e le diverse specie di Tuberi che l’Abruzzo generosamente offre.

Ci saranno momenti di grande suggestione e didattica, con dimostrazioni pratiche di cerca del tartufo con i cani addestrati, un’arte antica che è patrimonio immateriale della regione. Saranno attivamente coinvolte le associazioni del territorio e gli istituti scolastici di settore, per educare le nuove generazioni al rispetto e alla conoscenza del prezioso fungo ipogeo.
Il culmine del programma è rappresentato dagli showcooking e dalle masterclass guidate da chef stellati di fama internazionale. Saranno protagonisti fuoriclasse del calibro di Davide Nanni e William Zonfa, alfieri di una cucina che sa esaltare il tartufo d’Abruzzo con creatività e rispetto della materia prima. Un’occasione imperdibile per cogliere i segreti e le tecniche che trasformano l’oro nero in alta gastronomia.

In un’ottica di completa immersione nell’esperienza enogastronomica, la Fiera lancia una novità digitale di grande rilievo: la mobile application dedicata Abruzzo.eat, disponibile per sistemi iOS e Android.
L’app non è solo una guida all’evento, ma un vero e proprio strumento di valorizzazione del tartufo d’Abruzzo sul territorio. È presente, infatti, un’apposita sezione che invita i visitatori a un itinerario del gusto diffuso. Nei giorni del 28, 29 e 30 novembre, i ristoranti aderenti proporranno un menù completamente dedicato al tartufo, permettendo a residenti e turisti di assaporare la versatilità e l’opulenza di questo ingrediente in diverse interpretazioni culinarie, dal fine dining alla trattoria di tradizione.

In buona sostanza, la Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo si conferma un appuntamento irrinunciabile per chiunque voglia comprendere la profondità e l’eccellenza del made in Abruzzo. Un evento che nutre l’anima, il palato e l’economia, celebrando il tartufo non solo come prelibatezza, ma come simbolo di una terra che sa guardare al futuro senza dimenticare le sue radici più preziose.

L’appuntamento è fissato, il profumo inconfondibile è la promessa: il meglio dell’Abruzzo ci aspetta per un fine settimana all’insegna del gusto. Dalla redazione «buon assaggio» a tutti