25 Settembre 2023 - 07:01:13
di Tommaso Cotellessa
Questa notte, dopo una lunga agonia, è morto all’età di 62 anni il boss mafioso ed ex latitante Matteo Messina Denaro.
L’uomo è deceduto all’interno dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove era ricoverato da settimane per una grave forma di tumore al colon che gli era stata diagnosticata mentre era ancora ricercato, a fine 2020. Nonostante le cause di morte siano accertate, la Procura dell’Aquila di concerto con la Procura di Palermo ha disposto l’autopsia sulla salma.
Messina Denaro era stato arrestato nel gennaio del 2023 dopo trent’anni di latitanza. Dopo l’arresto è stato condotto nel supercarcere dell’Aquila. Nel corso della detenzione è stato sottoposto a chemioterapia e ha subito due interventi.
Dopo l’ultimo intervento l’uomo era in stato di coma e da venerdì scorso gli erano state staccare le macchine per l’alimentazione, così come sancito dal testamento biologico sottoscritto dallo stesso Messina Denaro.
Negli ultimi momenti l’uomo è stato assistito dalla nipote Lorenza Guttadauro e dalla giovane figlia Lorenza Alagna,
Sulla morte del boss è intervenuto il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi con una nota.
“La morte del boss Matteo Messina Denaro mette il punto su una vicenda che racconta di violenza e sangue, sofferenze ed eroismi” queste le parole del primo cittadino del capoluogo d’Abruzzo.
“L’epilogo di una esistenza vissuta senza rimorsi né pentimenti, un capitolo doloroso della storia recente della nostra Nazione che non possiamo cancellare ma di cui oggi possiamo narrare la fine grazie al lavoro delle donne e degli uomini che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la criminalità mafiosa. Il 1992 per me, e tanti come me, ha segnato un nuovo inizio dell’impegno politico: non avremmo ceduto al ricatto, ci saremmo battuti per un’Italia forte, orgogliosa, libera e coraggiosa. Oggi continuiamo su quella strada e consapevoli dell’importanza di trasmettere principi sani, anche grazie a iniziative, come il premio intitolato a Paolo Borsellino, utili a far sì che i nostri giovani abbiano memoria di chi ha reso l’Italia un luogo migliore. Di cosa è male e di cosa è bene. Ringrazio il personale del carcere Le Costarelle, le nostre forze dell’ordine, il nostro personale sanitario, per non aver mai fatto mancare professione e umanità“, così ha concluso Biondi.
Anche il Senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris è intervenuto sulla vicenda.
“La scomparsa di Matteo Messina Denaro non deve indurre ad alcun indugio, da parte dello Stato in tutte le sue articolazioni, nel proseguire la lotta alla criminalità organizzata. Le istituzioni devono proseguire a testa bassa per arginare fino a debellare le organizzazioni di stampo mafioso, in Sicilia ma non solo“.
“Messina Denaro è stato un esempio negativo soprattutto per i giovani ed è per questo che va spiegato loro, sin dalle scuole, chi fosse e di quali crimini si sia macchiato – ha aggiunto Liris – . In questo momento un pensiero e un sentimento di gratitudine lo voglio rivolgere ai miei colleghi della Asl dell’Aquila, medici e personale sanitario che nel pieno ossequio al giuramento di Ippocrate lo hanno curato fino all’ultimo dei suoi giorni, e al personale del carcere delle Costarelle di Preturo per il lavoro svolto“.
“Muore Matteo Messina Denaro ma non le mafie: rimane il dolore di chi per esse ha perso i cari, rimane l’impegno di donne e uomini dello Stato, associazioni, cittadine e cittadini, che le combattono tutti i giorni, per impegno professionale e in molti casi semplicemente civile“. È quanto dichiarato da Michele Fina, senatore e tesoriere nazionale del Partito Democratico.
Fina prosegue: “A tutti loro deve andare oggi il nostro pensiero, per rafforzare l’impegno contro le mafie, perché sempre di più diventi, a tutti i livelli, un caposaldo della nostra convivenza civile, oltre che naturalmente, per i rappresentanti istituzionali, dell’attività politica“.