01 Dicembre 2025 - 14:04:05

di Beatrice Tomassi

Si è aperta con una aspra critica alla maggioranza la riunione di oggi del Consiglio comunale dell’Aquila, chiamato ad approvare il documento unico di programmazione e il bilancio di previsione 2026-2028 dell’Ente. Nei primi minuti della seduta, il consigliere di L’Aquila Nuova, Paolo Romano, ha accusato il centrodestra di utilizzare «metodi poco democratici, perché il bilancio va liquidato e basta». Nel mirino l’avvio della riunione senza attendere i gruppi di minoranza, fermo restando il numero legale garantito.

All’attenzione dell’assise, come detto, il documento da oltre 660 milioni in tre anni, licenziato dalla giunta lo scorso 30 ottobre, e approvato ora con 20 favorevoli e 8 contrari.

Nel dettaglio, il Comune stima entrate pari a 218 milioni per il 2026, 233 milioni per il 2027 e 211 milioni per il 2028. Sul fronte delle uscite, le spese complessive previste sono pari a 223, 233 e 211 milioni rispettivamente. Uno scarto di 5 milioni di euro che non pregiudica il pareggio di bilancio, in quanto ciascun anno rispetta gli equilibri previsti dalla legge. 

Sulla solidità dei conti è intervenuta la maggioranza, ricordando come anche quest’anno il bilancio venga approvato con largo anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre.

«Abbiamo l’abbattimento del debito presso Casa Depositi e Prestiti, e altri istituti di credito, che ha superato abbondantemente il 60%, quindi abbiamo molte più risorse per investire nei servizi. – ha spiegato il sindaco Pierluigi BiondiNon abbiamo contratto nuovi mutui, con l’approvazione del partenariato pubblico-privato sugli immobili e sulla pubblica illuminazione avremo anche un grande efficientamento degli immobili. Nel frattempo, abbiamo razionalizzato gli immobili post sisma e nel bilancio troverà applicazione il risparmio dovuto dalla rinegoziazione degli affitti, dei contratti e l’acquisto del nuovo immobile dove abbiamo trasferito gli uffici, con un abbattimento dei fitti passivi di 240 mila euro. Fra l’altro, a gennaio torneremo con una variazione di bilancio perché il governo Meloni, nella bozza di legge di bilancio che andrà in approvazione a breve in Parlamento, destina altri 5 milioni di euro al fondo per le minori entrate e le maggiori spese portandolo a 15 milioni di euro. Segno di un’attenzione da parte nazionale che ci siamo meritati con credibilità, affidabilità e segno della capacità che ha questo ente di investire nelle opere pubbliche e nei servizi alla persona, alle famiglie e alle imprese».

Particolare rilievo assumono le opere pubbliche: nel triennio sono previste spese per 340 milioni di euro. E poi dallo Stato 13 milioni annui a partire dal 2026 per i Comuni del cratere 2009, di cui 10 milioni destinati al Comune dell’Aquila.

Capitolo Imu Tari. Sono state confermare tutte le agevolazioni e le detrazioni sociali già previste negli scorsi anni.

«Il tributo locale – dichiara il presidente della Commissione Bilancio Livio Vittorini è, prima di tutto, un presidio di equità sociale, uno strumento che deve servire a riequilibrare le differenze, sostenere le famiglie, accompagnare chi si trova in situazioni di fragilità. Lo abbiamo fatto perché riteniamo che il tributo debba adattarsi alla realtà sociale della città e non il contrario. Se una famiglia è composta da molti membri e ha un reddito contenuto, è giusto che il Comune intervenga per alleggerire il peso della tariffa».

Di particolare importanza una novità rivolta agli studenti aquilani fuori sede.

«Una novità importante – precisa l’esponente di L’Aquila Protagonista Alessandro Maccarone – riguarda invece la TARI e le famiglie con figli che studiano in università fuori città, che non verranno considerati occupanti dell’immobile familiare, evitando così una doppia tassazione. Ma vogliamo fare un passo in più in sinergia con i colleghi di opposizione, ed in particolare con il consigliere Rotellini, ed estendere questa tutela anche a situazioni simili, perché non solo l’università comporta la necessità di spostarsi. Sempre più spesso anche gli studenti delle scuole superiori frequentano istituti in altri Comuni e vivono fuori casa per motivi di studio. Anche a queste famiglie daremo una risposta. Per questo l’agevolazione verrà ampliata anche a loro, riconoscendo un principio semplice: quando il tributo non rispecchia più la realtà, va adeguato per restare giusto».

Rimane tuttavia irrisolto il nodo sollevato dal consigliere dem Stefano Palumbo: quello delle frazioni ancora servite da cassonetti, con residenti che pagano la stessa tariffa degli altri cittadini, pur non beneficiando di un servizio equiparabile.