Urban center: 10 anni di partecipazione a sostegno della città

Compleanno a cifra tonda per l’associazione culturale Urban Center impegnata da 10 anni in progetti e partecipazione a favore della città e che riunisce istituzioni, associazioni, imprese e singoli cittadini con la missione della diffusione della pratica della cultura della partecipazione.

Questa mattina, a palazzetto dei Nobili, la presentazione ufficiale dell’iniziativa dal titolo “Urban Center L’Aquila: dieci anni di partecipazione, impegno, comunità e futuro condiviso” per celebrare il decennale.

L’Urban center è nato nel 2015 a seguito dell’ampio movimento di opinione e di partecipazione nato dopo il sisma del 2009.

Il Consiglio comunale ne ha promosso e la costituzione, diventandone parte attiva e socia di diritto.

In 10 anni di attività l’associazione ha lavorato intensamente, maturando una notevole esperienza nei percorsi di partecipazione civica in vari ambiti di interesse dei cittadini.

Un traguardo che testimonia un decennio di impegno, progetti, attività sul territorio e collaborazione con istituzioni, cittadini e partner locali.

«Per noi è un bilancio assolutamente positivo – ha detto la presidente Giulia Tomassi – Sono stati 10 anni tostissimi ma bellissimi e intensi. Siamo felici di poter festeggiare questo anniversario, perché significa proprio aver raggiunto l’obiettivo e aver tenuto in vita uno spazio di partecipazione e di dialogo in questa città. Abbiamo realizzato progetti a costo zero, tutto con le nostre forze, con il volontariato e con la partecipazione civica e quindi per noi è solo un motivo di grande orgoglio e di soddisfazione. In mezzo a tutte le difficoltà che abbiamo incontrato, senza fondi, senza uno spazio per riunirsi, nonostante tutto non abbiamo mollato, nemmeno durante la pandemia nel corso della quale abbiamo realizzato importanti percorsi di partecipazione».

Tanti i progetti realizzati da Urban center che ha preso parte alle edizioni del festival Partecipazione dal 2016 al 2020, passando per incontri pubblici sul destino di ponte Belvedere, fino ad arrivare al progetto Quid, un quartiere di idee, un percorso partecipativo sul quartiere di Fontesecco avviato in collaborazione con il Comune.

L’Urban center è stato inoltre ideatore del progetto “Arcipelago di partecipazione”, in collaborazione con il Csv e Centro servizi volontariato, che si pone come obiettivo il miglioramento della qualità della vita dei cittadini anche attraverso la rigenerazione di aree degradate.

Significativo anche il progetto “Vuoti di interesse”, fatto insieme al Maxxi L’Aquila e al Comune, per ridare forma alla piazza di Fontesecco ormai da anni colonizzata dalle auto, ma anche per realizzare un sistema di arredo temporaneo a piazza Santa Maria Paganica.

Grande successo anche per i questionari, focus e tavoli di partecipazione legati al progetto “Che verde sei” per ricostruire il verde pubblico cittadino che ha raggiunto il suo apice con l’approvazione del regolamento del verde pubblico del Comune.

«Abbiamo comunque sempre attivato molte collaborazioni per i nostri progetti – ha aggiunto – Stiamo portando avanti adesso e monitorando un progetto sul parchetto di Collecapocroce. Sono tante attività che richiedono una costanza, una forza, un monitoraggio continuo quindi noi non perdiamo mai di vista il filo delle cose che cominciamo. E’ ovvio che c’è da attendere, perché spesso i desiderata dei cittadini non possono ritrovare un’immediata corrispondenza nell’azione dell’amministrazione, questo è normale, perché ci sono dei tempi diversi ovviamente nella gestione delle cose».

La Tomassi conclude volgendo uno sguardo al futuro: «L’idea è quella comunque di continuare, di non mollare perché vogliamo realizzate le cose che abbiamo messo in campo e manca inoltre poco per L’Aquila capitale della cultura. Speriamo di riuscire a mettere in piedi un progetto che riguardi cultura e partecipazione e quindi di fare dei tavoli e degli incontri pubblici più spesso possibile, proprio su delle tematiche importanti per la città, su quelli che noi chiamiamo vuoti di interesse».