02 Dicembre 2025 - 16:00:31

di Martina Colabianchi

Un intervento strategico per oltre 6 milioni di euro, per l’ampliamento del Bacino sciistico Monte Magnola che prevede la realizzazione di una seggiovia quadriposto e ulteriori opere connesse allo sviluppo dell’area sciistica.

È partito ufficialmente il cantiere in località Genziana – Lotto 2 con un intervento finanziato con i Fondi FSC 2021/2027, nell’ambito della programmazione della Regione Abruzzo, che rappresenta uno dei capitoli centrali del piano regionale dedicato al potenziamento della montagna e del turismo invernale.

All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, insieme al senatore Guido Quintino Liris, al sindaco di Ovindoli Angelo Ciminelli, alla proprietà degli impianti Giancarlo Bartolotti, ad altri rappresentanti istituzionali, ai tecnici e agli operatori del territorio.
Marsilio ha espresso apprezzamento verso l’amministrazione comunale di Ovindoli per la capacità di pianificazione strategica dimostrata e per la costante determinazione nel perseguire obiettivi di sviluppo territoriale.

«Con l’avvio di questo cantiere – ha dichiarato Marsilio – proseguiamo un percorso che mira a rendere la nostra montagna sempre più competitiva, moderna e attrattiva. L’ampliamento del bacino sciistico di Monte Magnola è un intervento atteso e strategico, reso possibile grazie ai Fondi FSC e alla forte collaborazione tra istituzioni e operatori locali. Questo progetto non riguarda soltanto una nuova seggiovia: rappresenta uno stimolo per tutto l’Altopiano delle Rocche, con ricadute positive su turismo, economia e occupazione. Continueremo a investire perché l’Abruzzo cresca valorizzando appieno le sue eccellenze naturali. Questo progetto rappresenta un’applicazione pienamente in linea con gli obiettivi programmatici dell’FSC. In prospettiva, permane l’obiettivo strategico di realizzare il collegamento tra Ovindoli–Monte Magnola e Campo Felice, per il quale sarà necessario attivare ulteriori canali di finanziamento e programmazione integrata».

Se per i rappresentanti regionali lo sviluppo di questi nuovi impianti significa opportunità per gli sport invernali, per l’agonismo, per le scuole sci e per i giovani, il progetto è stato anche bersagliato da critiche nel corso di questi anni.

Nel mese di aprile del 2023, Appennino Ecosistema aveva presentato ricorso alla Commissione Europea contro l’autorizzazione alla realizzazione dei nuovi impianti, prima annullata dal T.A.R. Abruzzo nel 2022 e poi riabilitata dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 2279/2023.

Il ricorso era basato sul fatto che l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Abruzzo fosse da ritenersi, secondo l’associazione, «palesemente illegittima ed in contrasto con la normativa europea, in quanto adottata non in conformità con le procedure europee e nazionali che regolamentano la Valutazione di incidenza ambientale».

L’autorizzazione, in sintesi, sarebbe stata rilasciata senza rispettare pienamente le procedure previste dall’articolo 6 della Direttiva Habitat, secondo cui in presenza di una accertata incidenza significativa su habitat o specie prioritari, il progetto può essere autorizzato solo in presenza di parere obbligatorio e vincolante della Commissione Europea o motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (MIRI).

«L’associazione – dichiara il presidente di Appennino Ecosistema, il giuri-ecologo Bruno Petriccioneha chiesto alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea di aprire un caso che portasse ad una procedura di infrazione contro l’Italia per palese violazione della Direttiva Habitat, cui si potrebbe giungere in quanto tutti i gradi di giudizio previsti dalla giurisdizione nazionale sono stati esauriti. Se il ricorso sarà accolto, la Commissione Europea inviterà l’Italia a sospendere le autorizzazioni ed a bloccare i relativi lavori; in caso di mancata ottemperanza, la Corte di giustizia dell’Unione Europea potrebbe condannare l’Italia alla decurtazione di ingenti contributi UE, che sarebbero sottratti a quelli destinati alla Regione Abruzzo in base ad altri programmi dell’Unione Europea».