03 Dicembre 2025 - 09:16:33

di Redazione

Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil dell’Aquila e Uiltucs Abruzzo, denunciano tagli alla retribuzione, nei servizi di vigilanza e portierato della Asl Avezzano-Sulmona, blocco dei salari e mancato riconoscimento di diritti acquisiti, nonostante continuino a svolgere le stesse mansioni di sempre.

Le problematiche, evidenziano i sindacati, si sono rese evidenti dallo scorso 1 ottobre, cioè da quando c’è stato il passaggio dell’appalto alla società Italpol Servizi di Sicurezza.

«Il subentro avrebbe dovuto garantire continuità occupazionale e condizioni contrattuali invariate, come previsto dalle normative sul cambio d’appalto del settore, oltre che dalle chiarissime disposizioni di gara secondo le quali, la Italpol Servizi di Sicurezza avrebbe dovuto assumere i lavoratori a condizioni normative, retributive e di tutela del rapporto di lavoro non peggiorative rispetto a quelle preesistenti», dicono i sindacati.

«Ma la realtà è ben diversa: i lavoratori si sono ritrovati con stipendi ridotti, a causa soprattutto dell’applicazione di un nuovo Ccnl che non riconosce alcune indennità fondamentali come la maggiorazione del lavoro notturno. L’Azienda ha applicato delle condizioni economiche peggiorative e sta bloccando le progressioni salariali in maniera del tutto ingiustificata. Assistiamo ad un arretramento inaccettabile rispetto al precedente appalto anche sul piano delle tutele e sulla parte normativa», precisa Andrea Frasca, segretario della Filcams Cgil dell’Aquila.

«Non sono bastati incontri, pressioni e richieste di intervento rivolte al committente che è comunque
intervenuto nella vicenda. Nonostante i nostri solleciti e le azioni messe in atto anche dalla committente Areacom, Italpol continua a non ripristinare quanto sottratto. Una posizione incomprensibile, che sta creando un danno grave non solo economico ma anche professionale ai dipendenti coinvolti»,
prosegue Alberto Stampone, segretario della Uiltucs Abuzzo.

La situazione, che i due sindacalisti continuano a definire «inaccettabile», rischia di diventare «un
precedente pericoloso» in un settore già fragile, dove i cambi di appalto sono frequenti e spesso motivo di tensioni.

«Non permetteremo che i lavoratori diventino terreno di risparmio e di profitto ingiustificato», ribadiscono i due sindacalisti.

La Filcams e la Uiltucs annunciano che, dopo aver già denunciato la situazione alla committenza,
sono pronte «a mettere in campo tutte le iniziative necessarie, dalle assemblee alle mobilitazioni fino
ad azioni giudiziarie, qualora non arrivino risposte immediate e concrete. La continuità del servizio è fondamentale, ma lo è anche la dignità del lavoro e il rispetto delle regole e su questi principi non siamo disposti a mediare».