L’Aquila: carcere minorile al centro della terza commissione comunale

Il carcere minorile dell’Aquila sarà al centro della seduta della terza Commissione consiliare permanente ‘Politiche sociali, culturali e formative’, convocata in Comune dal presidente, Fabio Frullo, giovedì prossimo 11 dicembre, nella sala preconsiliare di palazzo Margherita.

Alla commissione parteciperanno l’assessore comunale alle Politiche sociali, Manuela Tursini, la dirigente del settore Daniela Rossini e il direttore dell’Istituto penale per i minori, Maria Taraschi.

Tra i convocati, anche il Coordinamento nazionale polizia penitenziaria Spp, tra i sindacati più rappresentativi, presente con il segretario nazionale, Mauro Nardella, e il segretario regionale, Gianni Mari.

Proprio Nardella e Mari avevano segnalato per primi le criticità dell’istituto minorile, legate in particolare alla carenza di organico della polizia penitenziaria e all’adeguamento della struttura agli standard previsti. La consigliera comunale del Pd Stefania Pezzopane, firmataria di una mozione di intervento, aveva chiesto al sindaco e alla giunta di attivarsi presso il ministero della Giustizia e il Dipartimento per la giustizia minorile per ripristinare condizioni dignitose di lavoro e di detenzione. «È urgente – aveva scritto Pezzopane – che chi ha tagliato nastri e rilasciato interviste si assuma la responsabilità di quanto sta accadendo. Chiediamo che la terza commissione consiliare convochi al più presto i sindacati e le autorità competenti per restituire dignità e sicurezza a lavoratori e ragazzi ospitati nell’istituto».

Nardella, che non si è opposto alla riapertura dell’Istituto penale per minori, definito «un punto di partenza per affrontare il tema del sovraffollamento carcerario», si dice pronto a seguire con particolare attenzione le comunicazioni del direttore Taraschi «per capire la condizione che si sta vivendo a un mese di distanza dall’arrivo dei primi detenuti e se la riapertura non contrasti con le funzioni di sicurezza e di partecipazione alle attività trattamentali, proprie della polizia penitenziaria».