09 Dicembre 2025 - 12:41:01

di Redazione

Un ordine del giorno per chiedere azioni concrete per l’Istituzione Centro servizi per anziani dell’Ex Onpi è stato annunciato questa mattina in conferenza stampa dai consiglieri di minoranza Stefania Pezzopane, Simona Giannangeli e Paolo Romano.

Al centro dell’odg, la stabilizzazione dei precari del Csa, la mancata nomina del componente del Cda e la mancata attivazione del centro per anziani dedicato all’Alzheimer.

I consiglieri chiedono inoltre che il Centro servizi anziani assuma un ruolo di hub per tutte le politiche legate all’anzianità.

Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale sono stati varati il documento unico di programmazione (dup) e il bilancio di previsione 2026-2028 dell’istituzione Centro servizi anziani, la struttura comunale che si occupa dei servizi per la terza età e che gestisce la casa ex Onpi.

Lo strumento finanziario prevede un movimento complessivo in entrata e in uscita di 14milioni, di cui circa 4,8 milioni per l’anno 2026.

«Non possiamo sopportare che di fronte ai nostri stimoli su un tema fondamentale come quello dell’Ex Onpi ci sia stato il silenzio totale. Rilanciamo con un ordine del giorno per rimettere al centro alcune delle questioni che riteniamo fondamentali per lo sviluppo di questa struttura in virtù del fatto che la popolazione anziana aumenta in citta. Quindi uno dei primi punti è la stabilizzazione dei lavoratori precari», ha commentato la Pezzopane.

La Giannangeli ha poi ricordato come «dal 2022 non è stato ancora nominato componente del cda. Questo rende l’organismo gravemente carente e non si intuiscono le ragioni di questa mancata nomina. Altro ritardo dal 2022 è la mancata attivazione del centro per anziani dedicato  all’Alzheimer, tanto sbandierato nel 2022 e che ad oggi rimane un progetto sulla carta, con grave danno sulla popolazione anziana che ne ha bisogno, nonché il diritto».

«Continua la nostra battaglia già fatta in Consiglio comunale durante la seduta di bilancio nel far diventare il Centro servizi anziani un hub vero per tutte le politiche legate all’anzianità e all’invecchiamento attivo e agli over 65 – ha detto Romano – Pensiamo in particolare a tutti gli altri centri anziani che abbiamo per i quartieri e nelle frazioni: parliamo di 20 centri anziani che dovrebbero essere di competenza non più delle Politiche sociali del Comune ma della struttura del Csa. Questo significherebbe non solo accelerare l’erogazione delle risorse, ma anche andare ad alleggerire il carico di lavoro delle Politiche sociali del Comune che sono in nettissima difficoltà per la carenza di personale. Noi chiediamo che si faccia molto di più per quanto riguarda gli anziani e l’invecchiamento attivo. Abbiamo una città che sta crescendo anagraficamente parlando: si pensi solo per il 25% della popolazione aquilana è over 64 anni, quindi parliamo di una città che cresce ma non crescono allo stesso modo le prestazioni legate agli anziani. Si pensi solo che nell’ultimo anno le prestazioni sono calate del 30% a dimostrazione che il Comune non riesce a toccare tutti quelli che sono le fragilità».