16 Dicembre 2025 - 09:56:13

di Martina Colabianchi

Non è ancora finita l’emergenza accoglienza a L’Aquila, dove altri 32 giovani pakistani e afgani fanno la fila, da giorni, fuori dalla Mensa di Celestino per un pasto caldo.

E si rivolge ai cittadini del capoluogo con un appello su Facebook Pierino Giorgi, presidente dell’associazione Fraterna Tau che gestisce la mensa, rilanciato dal Movimento Celestiniano.

«Sono stato circondato da 32 giovani pakistani e afgani – scrive -: da giorni chiedono aiuto. Noi stiamo facendo il possibile: un pasto caldo, coperte, giubbetti, una parola con un traduttore, un po’ di ascolto.
Eppure… stanotte dormiranno ancora fuori, al freddo
».

«E in momenti così capisci una cosa: il nostro grado di umanità si misura qui. Non è facile, è una prova dura e complicata. Ma davanti a un’emergenza che ci colpisce tutti, improvvisa, non possiamo voltarci dall’altra parte. Siamo prossimi al Natale. Per qualcuno non ci sarà nessuna festa. Ci sarà solo una notte da attraversare».

«Noi non vogliamo tradire la nostra fede e i nostri valori: solidarietà, accoglienza, carità», continua Giorgi, che chiede poi a chi può di donare coperte, giacche, guanti, cappelli e tutto quello che occorre per affrontare le gelide notti aquilane, insieme ad alimenti a lunga conservazione.

L’Aquila, nelle ultime settimane, è stata al centro di un’improvvisa e intensa esposizione mediatica a causa di un tam tam social, soprattutto su TikTok, in cui il capoluogo abruzzese veniva raccontato come una città in cui sarebbe particolarmente facile ottenere accoglienza.

Proprio spinti da questo passaparola, decine di migranti hanno raggiunto la città negli ultimi mesi di questo 2025, molti trasferiti poi in strutture di accoglienza disponibili in Calabria e Basilicata.