16 Dicembre 2025 - 11:29:33

di Redazione

L’innovazione medica spesso non nasce dal desiderio di inventare una nuova cura, ma dalla necessità di cambiare il paradigma dell’assistenza.

È questa la genesi di PoliCardio, una start-up innovativa italiana che promette di ridefinire i confini della prevenzione cardiovascolare partendo dal cuore pulsante dell’Abruzzo. In un contesto dove il tempo è il fattore critico tra la vita e la morte, la sfida lanciata da questa nuova realtà si fonda su un concetto rivoluzionario: non è più il malato a inseguire la struttura sanitaria, ma è la cura che “abita” insieme al paziente.

​Il fulcro tecnologico di questa rivoluzione è un piccolo dispositivo indossabile denominato “HugYou”. Non un semplice gadget per appassionati di fitness, ma un presidio di alta precisione capace di monitorare costantemente l’attività elettrica del cuore. I dati, trasmessi in tempo reale via smartphone, convergono su una piattaforma web centralizzata. Qui, l’intelligenza del sistema non si limita alla lettura dei segnali cardiaci: i parametri vitali vengono integrati con l’intera cartella clinica del paziente, inclusi gli esami di laboratorio, creando un ecosistema informativo unico e completo.

​«Siamo di fronte a una nuova concezione di prevenzione – emerge dalla presentazione del progetto avvenuta a Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila – Grazie a software dedicati, il sistema è in grado di analizzare i dati in maniera precoce e predittiva. L’obiettivo è chiaro: intercettare le anomalie prima che si trasformino in eventi acuti come infarti o ictus. È una sanità proattiva che solleva il cittadino dall’ansia del controllo periodico, delegando al team medico di PoliCardio il compito di vigilare e intervenire sul programma personalizzato di terapie».

​Ma PoliCardio non è solo una risposta clinica; è una soluzione logistica di enorme impatto sociale. Ridurre gli spostamenti fisici verso gli ospedali significa migliorare la qualità della vita, specialmente per chi risiede nelle aree interne, spesso penalizzate dalla distanza dai grandi centri d’eccellenza. Il progetto si inserisce così in un’ottica di sostenibilità ambientale e familiare, offrendo video-consulti specialistici, anche internazionali, direttamente dal proprio domicilio.

​Cofinanziata dalla Regione Abruzzo, questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra pubblico e privato possa generare progresso reale.

La cartella clinica diventa così un oggetto digitale accessibile con un semplice click, rendendo la burocrazia sanitaria un ricordo del passato.

L’Abruzzo si candida a diventare un laboratorio a cielo aperto per la sanità del futuro: una sanità dove la tecnologia non sostituisce l’occhio del medico, ma ne potenzia la vista, rendendo il cuore delle persone un territorio protetto, monitorato e, soprattutto, sicuro.

l’assessore alla Sanità Nicoletta Veri’ ha sottolineato l’importanza del progetto: «E’ finalizzato a una sanità digitale che è fondamentale per la nostra regione, perché permette di avere un’assistenza equa e quindi dio arrivare a domicilio e nelle case dei pazienti, ma quello che mi ha colpito di questa startup è che è davvero un ‘inversione di marcia, ossia è il medico che va verso il paziente. Questo è importante perché una volta avviato il monitoraggio, il paziente è tranquillo che ci sia un sanitario che ogni mese andrà a verificare quali sono le sue condizioni cliniche da un punto di vista cardiologico».

Venanzio Gizzi, presidente dell’Unione delle farmacie comunali europee ha commentato: «Anche le farmacie rientrano in questo progetto. E’ di questi giorni, peraltro, una legge che rafforza il ruolo delle farmacie nei servizi al territorio. Le farmacie hanno un ruolo importante sulla prevenzione e sull’offerta di salute ai cittadini. Con 20 mila punti in tutta Italia raggiungono zone dove è difficile poter portare cure e quindi la farmacia è l’unico elemento di risposta per la cura e il monitoraggio della salute dei cittadini. Policardio interessa di fatto la farmacie perché con la telemedicina è possibile fornire agli anziani e ai più fragili un servizio tale da poterli rassicurare sotto il profilo della prevenzione cardiologica».