16 Dicembre 2025 - 17:39:10
di Tommaso Cotellessa
È un giudizio duro e carico di amarezza quello espresso dal segretario del circolo L’Aquila Centro del Partito Democratico, Alessandro Tettamanti, all’indomani del Consiglio comunale straordinario dedicato al futuro del Parco della Luna, svoltosi lunedì scorso a Palazzo Margherita.
Per Tettamanti, la seduta ha rappresentato un’occasione mancata di confronto e partecipazione, nonostante la qualità degli interventi che hanno animato il dibattito.
«Ci sono stati una quindicina di contributi, per lo più di giovanissimi – afferma – maturi ed equilibrati, orientati sinceramente all’apertura di un dialogo sul futuro di Collemaggio e sull’esperienza di autogestione di CaseMatte»
Un clima che, per il segretario , si sarebbe scontrato con una decisione già presa dalla maggioranza. I soli tre interventi dei consiglieri di centrodestra, in assenza del sindaco e della giunta (con la sola presenza del vicesindaco Daniele, rimasto in silenzio), vengono definiti dal segretario dem “pretestuosi” e improntati a “disonestà intellettuale, ideologia e propaganda”. Il voto contrario all’ordine del giorno presentato dalle opposizioni sul Parco della Luna, sostiene Tettamanti, sarebbe stato deciso ancor prima dell’inizio della discussione, “per partito preso”, mortificando ogni tentativo di confronto.
Particolarmente forte la delusione per quella che sembrava profilarsi come una possibile, seppur timida, apertura: «Gli interventi delle associazioni stavano andando talmente bene da farci illudere che potesse esserci un primo contatto costruttivo per il bene comune della città. Ma ci sbagliavamo»
L’ordine del giorno bocciato, ricorda il segretario Pd, chiedeva esclusivamente chiarezza sui lavori del Parco della Luna e garanzie sulla realizzazione del progetto da 10 milioni di euro, finanziato nel 2016 grazie a un’idea del Comitato 3e32, affinché non si trasformi “in un fiasco o, peggio, in una svendita”, con il rischio di penalizzare una delle poche realtà vive dell’area, CaseMatte.
Nel suo intervento Tettamanti parla apertamente di «una bruttissima pagina di non democrazia» e di un esempio emblematico di come si possano allontanare i giovani dalle istituzioni: oltre cinquanta ragazze e ragazzi, molti alla loro prima esperienza in Consiglio comunale, erano presenti in aula.
Nel mirino finisce in particolare il capogruppo di Fratelli d’Italia, Leonardo Scimia, definito il più aggressivo negli interventi. Tettamanti contesta le sue affermazioni sull’occupazione di CaseMatte, ricordando che una sentenza del Tribunale dell’Aquila del 2016 ha stabilito l’assenza di occupazione e attribuendo all’amministrazione comunale la responsabilità di non aver sanato la situazione, aggravando così lo stato di irregolarità che la stessa maggioranza dichiara di voler combattere.
Quanto al tema del diritto di prelazione, il segretario Pd ribadisce che «nessuno ha parlato di diritti su nulla», ma solo della necessità di avviare «un processo partecipativo aperto a tutta la città e alle sue realtà associative».
Nel finale, Tettamanti allarga lo sguardo al piano politico generale, accusando la destra di una visione della democrazia improntata all’esclusione e al pragmatismo elettorale: «Se non sei un mio potenziale elettore, non ti ascolto». Un approccio che il Pd promette di non adottare, rivendicando invece la centralità della partecipazione e dell’ascolto.
Da qui l’appello conclusivo: costruire un’alleanza reale tra le forze politiche e il blocco sociale cittadino per dare vita a un’alternativa credibile. «Senza questo – avverte Tettamanti – l’estrema destra continuerà a governare la città. Dopo nove anni, sarebbe il caso di iniziare a contrastare seriamente questa prospettiva»
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