26 Settembre 2023 - 17:24:11
di Tommaso Cotellessa
Verrà inaugurata sabato prossimo alla Dama di Capestrano la mostra “Cuore Nero” con la curatela di Barbara Pavan che molti aquilani avranno probabilmente conosciuto con “LUCO” – la mostra internazionale diffusa che si è svolta a l’Aquila in occasione dell’ultima edizione della Perdonanza Celestiniana – promossa da F’Art Associazione per la promozione delle arti visive contemporanee a livello internazionale
“Siamo felicissime” – dicono le due Dame, Simonetta Caruso e Letizia Perticarini – “di ospitare e, sarà anche il caso di dire finalmente, un’artista aquilana, Donatella Giagnacovo“.
Di questa mostra la Pavan dice ““Cuore Nero” è la rappresentazione del tradimento, di tutti i tradimenti. Non solo dell’amore nel suo significato profondo, ma dei sogni, delle aspettative, dei progetti: attraverso una grande installazione modulare Giagnacovo ci consegna uno sguardo sul fondo della realtà, sul suo lato nascosto che fatichiamo a decifrare, il suo cuore nero che non vogliamo indagare, di cui preferiamo non ammettere l’esistenza fino a quando, precipitando, dobbiamo necessariamente scoprirlo. Questi cuori sono forme che tradiscono la propria essenza o, per meglio dire, sono l’essenza ultima e autentica di una narrazione che appare altra in superficie, la natura e la sostanza di quell’ombra oscura che vestendo l’umanità dell’individuo ne rivela, paradossalmente, la sua nuda verità. Installata in un ambiente raccolto e secondario dove evidenti sopravvivono le tracce e la memoria di altre vite, “Cuore Nero” instaura un dialogo intimo e personale con l’osservatore. In questo spazio separato – che per estensione è uno dei significati del sacro – si consuma un rito catartico, una purificazione della parola che ritrova il suo senso pieno e coerente, liberato dalle degenerazioni e dai fraintendimenti. Se, nell’immaginario collettivo di una cultura che si è evoluta a partire dalle sue radici cristiane, il cuore di Gesù costituiva la rappresentazione dell’amore elevato alla sua massima potenza, quella divina, è ancora a quella stessa tradizione che si ispira l’ultima opera che chiude simbolicamente il cerchio: il cuore di pane che nella divisione e condivisione con l’altro diventa rito di rinascita e di speranza, nutrimento, vita.”
“Un messaggio forte” – continuano le due Dame – che abbiamo scelto di condividere con il nostro pubblico e con chiunque abbia voglia di visitare un luogo che noi oseremmo definire “sacro” nel senso più generico del termine ovviamente perché tale è la riverenza e il rispetto con i quali ci accostiamo all’arte e a tutti gli artisti che ospitiamo. Come abbiamo espresso più volte, chi ci segue lo sa, lo sviluppo della società e delle comunità passano anche e noi aggiungiamo soprattutto, attraverso la promozione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico e delle forme espressive delle arti e della creatività contemporanee. La Dama di Capestrano crede fortemente che l’arte possa contribuire alla valorizzazione del territorio in cui opera e far diventare queste località – come Capestrano ma come tanti altri paesi – luoghi di elezione cui dare un contributo culturale, di bellezza e perché no di turismo responsabile e consapevole in contrapposizione netta al dilagante turismo mordi e fuggi degli ultimi anni, soprattutto post pandemia. Riteniamo veramente innovativo il nostro progetto d’Arte per questi territori e soprattutto di respiro nazionale ed internazionale poiché ha visto coinvolgere fino ad ora, ad appena un anno e mezzo di vita dello spazio, artisti ed autori provenienti da tutto il mondo.
Sarà possibile visitare la mostra da sabato 30 settembre a domenica 26 novembre, con i seguenti orari: venerdì e sabato dalle 17 alle 20 e la domenica dalle 11 alle 13