25 Dicembre 2025 - 11:51:28

di Martina Colabianchi

Sono più ottimiste sull’andamento del proprio giro di affari, più propense ad aprirsi ai nuovi mercati internazionali, più interessate alla transizione ecologica. È questo l’identikit delle medie imprese del Sud secondo l’ultima analisi dell’Area Studi Mediobanca.

In questo quadro, l’Abruzzo si conferma protagonista dello scenario economico nazionale: sono cinquantotto le medie imprese industriali che trainano la regione, portando il modello vincente delle “Mid-Cap” nel cuore del Mezzogiorno.

I numeri parlano chiaro: un giro d’affari complessivo di due miliardi e settecento milioni di euro e oltre ottomila addetti impiegati.

Insieme alla Campania, l’Abruzzo vanta la maggiore densità di medie imprese di tutto il Sud Italia in rapporto alla dimensione della propria economia. Un tessuto solido, dove ogni azienda fattura mediamente 46 milioni di euro, con margini di profitto che superano l’8%.

A livello provinciale è il Teramano a guidare la classifica: qui si concentrano ben 31 delle 58 medie imprese regionali, per un valore totale di un miliardo e mezzo di euro. Tutte le altre aree registrano vendite aggregate inferiori al miliardo, ma contribuiscono a un mosaico produttivo che guarda con decisione oltre i confini nazionali.

Il motore pulsante è la meccanica, che da sola vale oltre un terzo del fatturato regionale e vanta una vocazione internazionale fortissima, esportando quasi la metà di ciò che produce.

Ma l’economia abruzzese è diversificata: dai beni per la persona all’agroalimentare, fino all’eccellenza della chimica e della farmaceutica, che si distingue per la redditività più elevata, mentre il settore della carta e della stampa mostra la dimensione media per fatturato più alta.

Con quasi un miliardo di euro di export totale, il “Made in Abruzzo” si dimostra quindi un marchio competitivo nel mondo.