28 Dicembre 2025 - 09:34:49

di Vanni Biordi

C’è un filo invisibile che unisce i vicoli stretti di Scanno ai palazzi moderni di Pescara, passando per i centri commerciali dell’Aquila, del teramano e del chietino. È il filo della fibra ottica, che sta ridisegnando le abitudini d’acquisto degli abruzzesi. I dati parlano chiaro: l’Abruzzo non è più solo una regione di botteghe storiche, ma un distretto digitale affamato di novità.

In cima alla lista dei desideri troviamo, con un netto distacco, il comparto “Abbigliamento, scarpe e accessori“. Con il 23,2% delle preferenze, la moda si conferma la regina del mercato online regionale. Un dato che non sorprende se si osserva il dinamismo di Pescara, dove l’occhio allo stile si è trasferito con naturalezza dagli showroom fisici alle vetrine di Instagram e dei grandi marketplace.

Al secondo e terzo posto troviamo una dicotomia interessante: la cura dello spazio fisico e l’evasione digitale. Gli articoli per la casa e il giardino (13,7%) mostrano un Abruzzo che, specialmente nelle aree interne dell’aquilano, investe ancora molto sulla centralità del focolare domestico. Subito dopo, lo streaming di film e serie (13,4%) conferma che l’intrattenimento non passa più necessariamente per le sale cinematografiche, ma per i divani di casa, un trend solido da Teramo a Chieti.

Scendendo nella classifica, i servizi di trasporto (11,4%) raccontano di una regione in movimento, che prenota treni e bus via app per superare le storiche difficoltà di collegamento del territorio. Più tiepida la risposta per il food delivery (6,4%), segno che la tradizione culinaria abruzzese, fatta di lunghe preparazioni e convivialità al ristorante, resiste ancora all’urto del “pasto veloce” consegnato dal rider di turno.

L’e-commerce in Abruzzo non è più un’alternativa per “giovani smanettoni”, ma una necessità strutturale che sta colmando il gap tra costa e aree montane. Però, resta aperta la sfida per il commercio di prossimità, e cioè come integrare l’identità locale in un mondo che corre a colpi di clic.

In buona sostanza, in una terra che ha fatto della resilienza il suo vessillo, la sfida del futuro sarà trasformare questi numeri in opportunità per le imprese locali, evitando che l’Abruzzo diventi solo una destinazione di pacchi spediti da altrove, ma un nodo attivo di una rete che sa ancora produrre, oltre che consumare.