29 Settembre 2023 - 08:14:53
di Martina Colabianchi
Non ce l’ha fatta Giulio Petrilli, 65enne aquilano originario di Ortona dei Marsi, ricoverato da ieri in terapia intensiva a causa di un’embolia polmonare.
Ex dirigente di Rifondazione Comunista, quando aveva vent’anni fu accusato ingiustamente di essere uno dei capi di Prima Linea. L’imputazione gli costò ben sei anni di detenzione.
Nel 1986 la Corte d’Appello di Milano lo ha assolto, giudizio confermato tre anni dopo anche dalla Cassazione. Da allora, Petrilli si batteva per vedere riconosciuti i danni per ingiusta detenzione, divenendo portavoce dell’associazione per il diritto al risarcimento per ingiusta detenzione a tutti gli assolti.
Il cordoglio del primo cittadino Pierluigi Biondi:
“Ho appreso con dolore della scomparsa di Giulio Petrilli. La sua vicenda umana e politica rappresenta una ferita mai rimarginata. Ne ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale e rispettatone l’impegno politico e civico. Ricordo quando, nel dicembre 2022, scrissi al ministro della Giustizia Carlo Nordio, per sottoporgli il caso di Giulio, vittima di un errore giudiziario. Prima di allora, fu il Consiglio comunale dell’Aquila, nel 2015 e nel 2018, ad approvare due ordini del giorno per sostenere la sua battaglia.
Ai suoi cari e a quanti gli hanno voluto bene rivolgo un sincero cordoglio, a nome della municipalità e mio personale”.
“Il Partito Democratico dell’Aquila piange la dolorosa scomparsa di Giulio Petrilli – scrive il partito in una nota. Compagno di tante battaglie, Giulio era un rivoluzionario dall’animo nobile”.
“Pur avendo conosciuto la sofferenza, non ha mai perso la gentilezza. E mai si è arreso all’ingiustizia, continuando a battersi per la verità e per i diritti dei più fragili. A vent’anni, fu rinchiuso in carcere con la falsa accusa di essere uno dei capi di Prima Linea: restò in cella sei anni per banda armata, fino a quando tutte le accuse vennero smontate e la Corte d’Appello di Milano lo assolse, con sentenza confermata in Cassazione. Da allora, Giulio è diventato un punto di riferimento a livello nazionale per tutti coloro che avevano patito il carcere senza colpa”.
“Non è riuscito ad avere giustizia per sé, – continuano – ma la sua battaglia continuerà ad essere la nostra. Giulio era un sognatore, un compagno generoso: mai ha fatto mancare il suo illuminato impegno politico e civico. Mancherà tremendamente alla nostra città“.
“Addio compagno Giulio, non ti dimenticheremo“, concludono.
“Ho sperato fino all’ultimo che la tempra e la determinazione che ha dimostrato per tutta la vita gli facessero vincere anche questa battaglia. Mi rattrista profondamente apprendere della scomparsa del mio amico Giulio Petrilli“: lo dichiara Michele Fina, senatore e tesoriere nazionale del Partito Democratico.
“Giulio era uomo di sinistra, battagliero, dagli ideali incrollabili – continua Fina – Grazie alla sua passione e alla sua forza di volontà era riuscito a fare della sua sfortunata esperienza personale uno stimolo per un’istanza generale, quella di vedere riconosciuta l’ingiusta detenzione. Sono stato partecipe di questa battaglia anche nell’ultimo periodo con un’interrogazione rivolta al ministro della Giustizia assieme alla senatrice Cucchi e ai senatori De Cristofaro e Magni. Purtroppo Giulio scompare prematuramente prima di vedere affermati i suoi sacrosanti diritti. E questo è un dolore nel dolore. Mi mancherà moltissimo“.
“La scomparsa di Giulio Petrilli ci rattrista molto, se ne va un uomo che lascia un vuoto profondo nel campo politico cittadino, sempre a difesa dei diritti dei più deboli, specie di chi, come lui, ha subito e continua subire quotidianamente un’ingiusta carcerazione detentiva e l’ulteriore onta di non vedersi risarcito una volta accertata“.
Così intervengono in una nota congiunta il Consigliere regionale Americo Di Benedetto, i Consiglieri comunali de “Il Passo Possibile” Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia e il Presidente dell’Associazione civico-politica Fabrizio Ciccarelli.
“Di Giulio, mancheranno la tenacia del suo impegno radicale, le sue proteste civili e mai violente, nel pieno rispetto dello Stato democratico e della Costituzione, la ferma responsabilità di far proprie quelle battaglie da lui ritenute sempre giuste, eticamente corrette e, soprattutto, moralmente doverose, e questo lo distingueva dai più. Un forte abbraccio di cordoglio e la nostra sentita vicinanza giungano alla famiglia Petrilli“, concludono.
“Giulio Petrilli non c’è più. Con lui scompare ogni possibilità di avere giustizia per un uomo che ha combattuto una vita per vedersi riconosciuta l’ingiusta detenzione dopo che la Corte di Cassazione lo riconobbe innocente, dopo aver trascorso sei lunghi anni in carcere – è quanto dichiara il senatore Guido Liris. La sua è una lezione per lo Stato, che del suo caso deve fare tesoro per efficientare il sistema giudiziario e di questo ci faremo senza dubbio carico“.
“La sua scomparsa mi addolora: nonostante siamo sempre stati su posizioni diametralmente opposte, ho sempre apprezzato la sua grande coerenza, il suo indefesso impegno e la sua straordinaria onestà“, ricorda Liris. “Rivolgo le mie condoglianze a tutti i familiari“, conclude.
“Addio Giulio, caro amico mio. Giulio Petrilli non c’è più, se ne è andato all’improvviso – scrive in una nota l’Onorevole Stefania Pezzopane. Lo avevo sentito ieri mattina, spaventata dal malore della notte precedente, era in ospedale e mi ha detto parole serene e rassicuranti, ma che il recupero sarebbe stato lento. Purtroppo non è stato così“.
“Ho conosciuto Giulio quando era detenuto ingiustamente a Rebibbia, 6 anni di carcere duro, a 20 anni – racconta Pezzopane. Quando tornò a L’Aquila abbiamo condiviso tante esperienze, la candidatura – allora vilmente contestata dalla destra aquilana – insieme nella lista di Convenzione Democratica e poi alle ultime elezioni comunali in cui ero candidata sindaca quando si espose generosamente nellla lista del Pd. Ma soprattutto ho condiviso con lui un impegno straordinario, perché gli venisse riconosciuto il risarcimento per quella grave ingiustizia subita“.
“Giulio ed io scrivevamo insieme le lettere ai Presidenti della Repubblica, discutevamo le interrogazioni ai diversi Ministri della Giustizia. Ed insieme abbiamo protestato a Montecitorio più volte. Anche con Rita Bernardini del Partito Radicale. È stato un rivoluzionario gentile, che non ha avuto giustizia. Mentre la cercava per gli altri. Non ha mai perso il sorriso ed il vigore. Soffro molto per la sua triste fine, perché se ne è andato via subendo una gravissima ingiustizia. Che dovremo sanare in suo nome“, ha concluso.
“Il Partito della Rifondazione Comunista- Federazione provinciale L’Aquila, ricorda con grande dolore e affetto il compagno Giulio Petrilli – scrivono in una nota. Egli è stato Segretario della nostra Federazione nei primi anni duemila e ha sempre impostato la sua azione politica al superamento dello stato di cose presenti, mai omologandosi ad esso, operando con entusiasmo e disinteresse personale. Successivamente, anche da posizioni diverse (o “quando le nostre esperienze si sono differenziate”), insieme a Giulio abbiamo condotto battaglie importanti. Le nostre più sentite condoglianze ai familiari e a tutti I suoi cari. Che la terra ti sia lieve, caro compagno Giulio“.