Giovedì, 03 Marzo 2022 09:16

GSA, passo indietro di Balducci: pronto a rinunciare al contratto di consulenza

di 

E' convocato per domani il Consiglio d'amministrazione di Gran Sasso Acqua spa chiamato a ratificare il contratto di prestazione professionale di tipo intellettuale, ex art. 2229 C.C., fatto firmare dal presidente Alessandro Piccinini all'architetto Armando Balducci, direttore tecnico della società fino al 7 febbraio scorso.

Un Cda che, tuttavia, potrebbe prendere atto, in realtà, del passo indietro di Balducci che, a quanto appreso da NewsTown, avrebbe inviato ieri una nota all'azienda comunicando la volontà di interrompere la collaborazione, per motivi personali.

Verrebbe scritta, così, la parola fine su una vicenda piuttosto spinosa.

Ma andiamo con ordine.

Il direttore tecnico è arrivato a scadenza dell'incarico il 7 febbraio scorso e, avendo raggiunto l'età pensionabile, non si è potuto procedere con un rinnovo. 

Ricorderete che Balducci aveva preso servizio nel febbraio 2019 subentrando ad Aurelio Melaragni; una nomina, la sua, che aveva fatto parrecchio discutere: l'Ente d'ambito infatti, forte di un pronunciamento della Cassazione, aveva contestato che si fosse preferito un architetto ad un ingegnere. L'Ersi aveva fornito un parere piuttosto chiaro, in questo senso: "Che gli architetti abbiano minori competenze rispetto agli ingegneri nell’ambito specifico delle infrastrutture idrauliche è stato chiarito da una recente sentenza della Corte di Cassazione: gli architetti non hanno competenze sulle opere idrauliche, solo gli ingegneri possono progettarle", era stato messo nero su bianco. "Nel consegue che nell’ambito della progettazione, manutenzione, e gestione delle infrastrutture idriche, che rientrano nei compiti assegnati ai direttori tecnici, gli architetti hanno minori competenze e incontrano maggiori limitazioni. Dal curriculum del selezionato utilizzato per la comparazione con altri candidati non si evincono specifiche esperienze nella gestione del servizio idrico integrato", aveva aggiunto l'Ersi; "ne consegue che sarà necessario, rispetto ad altri candidati muniti di tali requisiti, un periodo più lungo di formazione e di affiancamento che non ne fa la scelta migliore in termini di efficacia, efficienza ed economicità".

Tra l'altro, a molti non era piaciuto che il bando per la selezione fosse stato modificato: il primo avviso prevedeva, infatti, un’età massima di 55 anni, un voto di laurea minimo di 105/110 ed era solo per ingegneri.

Sta di fatto che Balducci prese regolarmente servizio; in questi anni, si è occupato della ricostruzione dei sottoservizi dei comuni gestiti dalla Gran Sasso Acqua, che ricadono tutti all'interno del cratere sisma 2009, della progettazione e realizzazione di una serie di infrastrutture afferenti il servizio idrico integrato, oltre che di progetti compresi all'interno del Pnrr.

Ad inizio febbraio, come detto, è arrivato a scadenza di mandato.

E dunque? Come svelato da NewsTown, la governance ha deciso di stipulare con Balducci un contratto di prestazione professionale di tipo intellettuale, ex articolo 2229 C.C.

A farla semplice: in attesa del bando, l'incarico di direttore tecnico è stato conferito ad interim all'ingegner Mario Di Gregorio e, contestualmente, si è deciso di sottoscrivere un contratto di consulenza con l'architetto romano per guidare, di fatto, la fase di transizione; un contratto della durata di 8 mesi (scadenza il 30 settembre 2022) per un corrispettivo omnicomprensivo, al netto dell'Iva e dei contributi dovuti alla cassa professionale ed al lordo delle ritenute erariali, di 58mila euro. Non solo: l'accordo prevedeva che a Balducci fosse messa a disposizione un'autovettura aziendale per recarsi in sede.

"In un momento di transizione - ha confermato Piccinini nei giorni scorsi in Commissione Vigilanza - e nel pieno della campagna elettorale, ho ritenuto di soprassedere dalla pubblicazione del nuovo bando per l'individuazione del direttore tecnico; dunque, si è inteso affidare l'incarico ad interim all'ingegner Di Gregorio, e la nomina è stata ratificata dal Consiglio d'Amministrazione il 4 febbraio scorso, e di accompagnare questo periodo con la consulenza dell'architetto Balducci". Piccinini ha chiarito di aver sottoscritto lui stesso il contratto, "avendo la facoltà, per decisione del Cda, di sottoscrivere contratti di consulenza fino a 100mila euro".

Se non fosse che il Collegio dei revisori ha dato indicazione al presidente di portare in Cda la ratifica del contratto con l'architetto romano; per questo, Piccinini ha dovuto convocare una riunione del Consiglio d'amministrazione che, come detto, si riunirà domani.

In Commissione, il presidente del Collegio Luca Verini ha inteso altresì chiarire che se la decisione fosse stata ratificata si sarebbe riservato un ulteriore approfondimento sulla vicenda. A dire che il Collegio non era affatto convinto. 

D'altra parte l'avvocata Francesca Lucia Laurenzi - consigliera del Cda di Gran Sasso Acqua - ha prodotto delle osservazioni circostanziate sulla stipula del contratto di consulenza a Balducci, ritenendolo "superfluo ed economicamente dannoso per l'azienda"; innanzitutto, ha sottolineato come "le competenze da direttore tecnico verranno temporaneamente affidate a Di Gregorio, cui l'architetto Balducci ha già delegato, da oltre un anno, la maggior parte delle proprie funzioni, provocando un esborso da parte dell'azienda di ulteriori somme in favore dello stesso neoassunto ingegnere. Inoltre, il contratto stipulato con l'architetto Balducci all'articolo 2 prevede prestazioni che sono di competenza esclusiva ed inderogabile del Cda, con riferimento specifico alle scelte da adottare circa la riorganizzazione aziendale e all'eventuale procedimento di designazione del nuovo direttore tecnico, e con riferimento a funzioni inerenti i rapporti con gli Enti istituzionali ed in particolare con la struttura tecnico-amministrativa del commissario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, funzione per la quale GSA ha già una consulenza attiva con il professor ingegnere Maurizio Leopardi di rilevante valore economico". Il terzo punto sollevato da Laurenzi è che "l'emolumento previsto per la consulenza, pari a 58mila euro oltre Iva per soli 8 mesi, oltre ad essere stato stabilito senza parametri di riferimento prevede l'inaccettabile messa a disposizione di una autovettura aziendale fino al termine del contratto di prestazione professionale in luogo del pagamento delle spese di trasferta; nel contratto non sono stati stabiliti, come invece si sarebbe dovuto - l'affondo della consigliera - i termini di tale utilizzo (esclusione dell'uso promiscuo, il riparto delle spese di manutenzione, la previsione di una polizza assicurativa, la responsabilità a carico del consulente di restituire il bene aziendale così come consegnato)".

Più chiaro di così. 

Tra l'altro l'Ersi, responsabile del controllo analogo - rappresentata in Commissione dalla dott. Sabrina Di Giuseppe - ha chiarito di aver ricevuto, al momento, soltanto il verbale del Cda del 4 febbraio con cui si è proceduto alla nomina ad interim di Mario Di Gregorio: dunque, è questo atto che è stata sottoposto al controllo. Il contratto di consulenza con Armando Balducci è rappresentato negli allegati "ma l'atto finale sottoposto a controllo è la nomina del direttore facente funzione" ha ribadito Di Giuseppe. E' chiaro che Ersi avrebbe dovrebbe esprimere il suo controllo di gestione anche sul contratto di consulenza, se verrà ratificato dal Cda del 4 marzo.

Usiamo il condizionale perché, come anticipato, stante la situazione - e forse per evitare che la questione deflagrasse in Consiglio d'amministrazione - l'architetto Balducci avrebbe deciso di fare un passo indietro, motivandolo con ragioni personali. E dunque, a meno di ulteriori sorprese, domani il Cda prenderà atto della interruzione immediata del contratto di consulenza.

Ultima modifica il Giovedì, 03 Marzo 2022 18:41

Articoli correlati (da tag)

Chiudi