17 Maggio 2023 - 17:32:07
di Martina Colabianchi
“Dopo un anno di promesse e trattative alle quali non hanno fatto seguito azioni concrete per tutelare e salvare i nuclei di cure primarie della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, e dopo gli ultimi incontri in commissione regionale Sanità, nel corso dei quali avevamo avuto rassicurazioni di arrivare finalmente a soluzione, ci troviamo, invece, di nuovo a constatare e a denunciare l’immobilismo della Asl 1. Siamo convinti, come Federazione dei medici di medicina generale della provincia dell’Aquila, che i soldi per mantenere in vita i nuclei di cura primaria (fondamentali presidi medici nel territorio, aperti 12 ore al giorno con assistenza medica, infermieristica e di segreteria, in orari in cui i medici di famiglia non sono disponibili e che soltanto nella città dell’Aquila assistono 40mila persone) ci siano”.
Così si esprime, senza usare mezzi termini, il segretario provinciale della Federazione dei medici di medicina generale della provincia dell’Aquila Vito Albano, che denuncia la difficile condizione in cui versano i nuclei di cure primarie di pertinenza della Asl 1 e chiede, alla stessa, di consegnare le copie dei bilanci degli anni 2019, 2020, 2021 e 2022, annunciando l’intenzione della Federazione di procedere per vie legali una volta ottenuta la documentazione.
La situazione della Asl 1 sembra ormai essere divenuta insostenibile per i cittadini, “a causa del mancato subentro dei nuovi medici di famiglia nei nuclei di cure primarie in sostituzione dei medici collocati in pensione”. Gli stessi medici di base “hanno deciso di fare ricorso autonomamente richiedendo anche gli arretrati dei pagamenti per i quali, nonostante i solleciti avviati nei mesi scorsi, non hanno ricevuto nemmeno una risposta di cortesia dalla Asl”.
La Fimmg annuncia, infine, una manifestazione di protesta a cui sono invitati a partecipare “non soltanto i medici, ma anche cittadini, utenti dei nuclei di cura primaria, associazioni per la tutela dei malati, perché la salute è un diritto fondamentale dei cittadini e dev’essere garantito”.
Nel frattempo, ha superato già le ottomila firme la petizione “No alla chiusura dei nuclei di cure primarie” lanciata lo scorso febbraio con l’obiettivo di mantenere i centri per le cure primarie all’Aquila e in provincia.
“Vogliamo atti concreti che garantiscano la sostituzione dei medici andati in pensione – conclude Vito Albano – per scongiurare quanto già sta accadendo: uno dei nuclei di cure primarie della città dell’Aquila è a concreto rischio chiusura, in quanto i medici andati in pensione non sono stati reintegrati e ne resta in servizio la metà; in poco tempo migliaia di utenti non potranno più contare sul servizio h 12. E sono a rischio, purtroppo, anche i posti di lavoro dei dipendenti. Questa è la prova di ciò che accadrebbe anche al resto del territorio provinciale se non si agirà subito”.