24 Maggio 2023 - 17:53:00
di Martina Colabianchi
È Calascio il comune vincitore del “Bando Borghi”, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni della penisola. Al borgo sono stati assegnati 20 milioni di euro per favorire lo sviluppo sociale e culturale.
Il progetto vincitore è incentrato sulla rigenerazione culturale e sociale di tutto il territorio, con un respiro nazionale ed europeo. “Calascio nel tempo è diventato molto conosciuto ed è molto frequentato, mentre quando sono arrivato circa trent’anni fa il turismo non esisteva, poi piano piano col tempo questo si è sviluppato – spiega il sindaco Paolo Baldi. E così, assistendo allo sviluppo di Calascio, mi è sembrato naturale proporlo per rappresentare la Regione Abruzzo quando ho visto questa opportunità del Bando Borghi”.
Il sindaco ha poi chiarito che “rispetto ad altre linee di finanziamento, che si sono succedute nel tempo, questa è un’idea un po’ rivoluzionaria nel panorama italiano: è il Bando Borghi a chiedere ai Comuni nuove idee per sviluppare il territorio per aiutarli nel migliore di modi“. “Inoltre – ha proseguito Baldi – nonostante questo sia un finanziamento del ministero della Cultura nel bando troviamo parole come ‘aumento della popolazione’, ‘incentivo alle imprese’, ‘rigenerazione’. La finalità è quella di cercare di far rinascere questi luoghi che per molto tempo sono rimasti abbandonati. L’Italia è piena di paesi abbandonati. Questa idea è nata dal Governo precedente ed è stata poi ripresa e portata avanti da quello attuale, e il nostro progetto è stato sostenuto con forza dalla Regione Abruzzo“.
Il sindaco poi ha sottolineato: “Il progetto di Calascio secondo me verrà attenzionato dalla stampa per la notorietà che ha la rocca“. Nel progetto ci sono varie linee, “alcune rivolte alle imprese locali, allo sviluppo delle attività tradizionali, come la pastorizia, poi ci sono delle linee rivolte allo sviluppo turistico, come l’albergo diffuso, e servizi al turismo, poi iniziative rivolte alle attività culturali. Questi sono i tre filoni che messi insieme dovranno rigenerare questo luogo e far sì che la tendenza che ancora oggi c’è all’abbandono e spopolamento si inverta e che nascano nuove imprese. Adesso abbiamo un tavolo tecnico condiviso con la Regione per portare avanti un progetto che il Comune da solo non potrebbe fare“.
L’obiettivo è far sì che questo progetto sia lasciato in eredità, amministrazione dopo amministrazione. “È come se fosse una start up: cioè è un investimento fatto apposta perché l’abbandono finisca e si inverta la tendenza, nascano delle nuove imprese e vengano dei nuovi residenti. A Calascio – conclude Baldi- negli ultimi quindici anni sono nati tre bambini, questo è un segnale molto negativo. Il progetto, infatti, prevede che questa tendenza venga invertita e si vada verso un nuovo sviluppo”.