06 Giugno 2023 - 18:59:41

di Tommaso Cotellessa

Prosegue il botta e risposta a mezzo stampa fra i componenti della maggioranza e quelli dell’opposizione all’interno del Consiglio comunale sul tema dell’edilizia scolastica.

Dopo il boicottaggio della maggioranza del Consiglio straordinario sulla ricostruzione delle scuole e la successiva bocciatura dell’ordine del giorno proposto dalle opposizioni, i capigruppo della maggioranza di centro destra avevano sbeffeggiato le minoranze definendo il loro comportamento come una “sceneggiata” muovendo critiche nei confronti dell’atteggiamento che hanno avuto in passato e ad oggi su tale tematica.

La risposta non è tardata ad arrivare, infatti le opposizioni in una nota congiunta si chiedono come mai i capigruppo di maggioranza rispondano a mezzo stampa sulla pianificazione e ricostruzione scolastica, ma scelgano di osservare il silenzio in aula e proseguono entrando nel merito delle critiche mosse nei giorni scorsi:

Bizzarro che dicano di aver ereditato il vuoto dalla precedente amministrazione si legge nella nota – quando nei primi cinque anni di consiliatura le uniche due scuole inaugurate sono state quelle iniziate dalla giunta Cialente.

Biondi tra l’altro è commissario straordinario per l’edilizia scolastica dal 2020: gode di poteri in deroga che la vecchia amministrazione si sognava, ma in tre anni ha:

dato avvio di progetto al polo di Gignano Torretta senza prevederne la viabilità a supporto che poi fu inserita a babbo morto grazie all’intervento dell’opposizione;

quasi ultimato il polo di Bagno che però si voleva ricostruire a Pianola privando la prima frazione di un servizio essenziale: anche in quel caso fu l’opposizione a farsi sentire e a cambiare il corso degli eventi;

quasi ultimato il primo lotto della scuola Pettino Vetoio, ma che già soffre i problemi dei parcheggi insufficienti: a Pettino, altro che le scuole che promettono con gli standard elevati.

La Celestino V di Valle Pretara, al momento solo abbattuta in un contesto atroce di riqualificazione del quartiere.

È un peccato inoltre che i capigruppo abbiano paura di uno strumento di partecipazione come il referendum. Se pensano che avere le scuole in centro significa averle a Collemaggio – anche lí ahinoi, con evidenti problemi di viabilità a supporto – o a Villa Gioia perché non farselo dire direttamente dai cittadini?

Con questa domanda provocatoria si conclude l’intervento delle opposizioni.