06 Giugno 2023 - 09:29:11

di Martina Colabianchi

In Consiglio comunale abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata dell’opposizione sul tema della ricostruzione delle scuole pubbliche dell’Aquila ma, avendo esaurito ogni argomento per un confronto sereno e realmente costruttivo, è emerso quello che è il loro reale obiettivo: bloccare la programmazione che l’amministrazione ha pianificato, sventolando una richiesta di referendum per decidere se ricostruire le scuole in centro storico”.

Questo l’incipit della nota di risposta dei capigruppo della maggioranza agli affondi delle opposizioni dopo che, in corso di Consiglio comunale, sono stati bocciati tutti gli ordini del giorno sul tema della ricostruzione degli edifici scolastici.

Prima di rispondere nel merito ricordiamo, per dovere di cronaca, che solo grazie al centrodestra, che da sei anni guida la città, si è riusciti ad intavolare una strategia prospettica in grado di superare anni di impasse, rinvii e vuoti politico-amministrativi. Davanti al nulla cosmico ereditato nel 2017 oggi tutto risulta programmato, finanziato e condiviso con i dirigenti scolastici. È stato compiuto uno sforzo enorme da parte della politica e degli uffici tecnici e finalmente si è individuato un percorso che nei prossimi anni consentirà di colmare il colpevole vuoto lasciato dal centrosinistra”.

L’Aquila avrà scuole sicure, funzionali e all’altezza dei migliori standard nazionali ed europei – prosegue il testo. Che la mancanza di spot elettorali dell’opposizione li spinga a chiedere un referendum per noi è inaccettabile in quanto rappresenta un tentativo di frenare un processo che va avanti da troppo tempo e sul quale, se avessero agito in buona fede, avrebbero potuto intervenire prima. Basta giocare sul futuro delle scuole, della ricostruzione e dei nostri giovani”.

I capigruppo, dicendo di volersi rivolgere ai cittadini ancor prima che alle opposizioni, illustra poi i due dati di fatto a partire dai quali, a loro avviso, è possibile comprendere l’azione della maggioranza.

La scelta alla base della programmazione della ricostruzione delle scuole pubbliche è stata fatta con l’obiettivo di offrire ai nostri figli e al corpo docente strutture in grado di offrire gli standard migliori per le loro attività, sia per il presente che per il futuro. Perché non basta ricostruire dov’era e com’era ma bisogna innovare offrendo una qualità dell’offerta migliore di quanto non fosse nel 2009”.

Un edificio di nuova costruzione, inoltre, presenta degli standard di sicurezza e funzionali che è maggiore di qualsiasi edificio ristrutturato”.

Infine, le scuole in centro, sebbene l’opposizione dica il contrario, ci saranno: le scuole dell’infanzia San Bernardino, la scuola elementare De Amicis e la scuola media Carducci sono state progettate per essere ricostruite all’interno dell’area dell’ex ospedale di Collemaggio, che diventerà il polo principale a servizio del cuore cittadino”.

Inoltre la Giovanni XXIII verrà ricostruita nello stesso luogo ante sisma, su viale Duca degli Abruzzi, così come la Mazzini, allo stesso modo, verrà tornerà nell’area di Villa Gioia. A due passi dal centro storico. Su Viale Duca degli Abruzzi, inoltre, verrà ricostruito il plesso, di competenza della Provincia, che in precedenza ospitava l’istituto tecnico femminile e che tornerà ad ospitare studenti e alunni dell’Istituto tecnico per geometri mentre, giova ricordare, che in centro storico già operano due scuole, l’Istituto Barbara Micarelli e la Dottrina Cristiana”.

“Insomma, – concludono – al centrosinistra piacciono proposte plateali e altamente teatrali: come la tragedia che sull’edilizia scolastica hanno messo in scena prendendo in giro l’intera città”.