Di Benedetto: L’Aquila e il suo presidio ospedaliero all’ultimo appello

29 Giugno 2023 - 19:07:53

E’ notizia di stamattina la stabilizzazione da parte della Direzione Asl
di Chieti di ulteriori 218 unità di personale tra infermieri oss,
tecnici di radiologia, medici, veterinari, farmacisti e psicologi, che,
aggiungendosi alle altre 419 figure assunte recentemente, fanno salire
complessivamente a 624 il numero degli operatori sanitari stabilizzati a
tempo indeterminato.
L’Assessore Verì volendo fortemente questa operazione, come ha tenuto a
precisare lo stesso Thomas Schael, Direttore generale della ASL N. 2
Lanciano Vasto Chieti, dimostra di tenere soltanto ad alcuni territori,
a discapito di chi ne avrebbe altrettanto bisogno, la Asl n. 1
Avezzano-Sulmona–Aquila che, come più volte ho avuto modo di
denunciare, sconta un’inefficienza ormai palese sulla programmazione dei
servizi essenziali,sull’organizzazione del lavoro e, appunto, sui
processi di gestione del personale sanitario, in assenza di un piano
straordinario assunzionale a fronte delle crescenti necessità.
Così interviene in una nota il Consigliere regionale Americo Di
Benedetto.
Nell’ottica di una pari tutela dei territori e dei propri presidi
sanitari, anche l’Aquila ha urgente bisogno di essere portata al centro
del dibattito politico sulla Sanità e avere finalmente le giuste
attenzioni da chi governa la Regione Abruzzo, ed invece oggi stiamo
realmente decadendo senza dignità alcuna,col serio rischio di vederci
ben presto declassificati a presidio ospedaliero di ultimo livello.
Anche a proposito dell’edilizia sanitaria, questa inerzia gestionale
mette in serio pericolo persino gli investimenti fatti anni fa e che si
sarebbero dovuti a maggior ragione rivedere dopo il sisma, con
particolare riferimento alla vulnerabilità sismica del San Salvatore, il
Nosocomio della città capoluogo d’Abruzzo, che come struttura strategica
maggiormente colpita avrebbe dovuto evidentemente beneficiare più di
tutte, di investimenti chiari e mirati, ed invece è accaduto esattamente
il contrario, con le altre realtà abruzzesi che ne hanno giovato più e
meglio.
Le strutture strategiche, infatti, dovrebbero avere indice vulnerabilità
pieno, motivo per cui noi oggi abbiamo la responsabilità di pensare ad
un nuovo Ospedale regionale – fruibile per qualità dei dirigenti
(ospedalieri e universitari) e dei sanitari tutti, con bassi tempi di
attesa e con condizioni ottimali di accoglienza – che sia il volano del
miglioramento dell’intera sanità abruzzese, soprattutto perchè, se così
fosse, distando pochissimo la nostra città da Roma capitale, non potrà
che beneficiarne l’intero territorio.
Torno a chiedere, quindi, una sanità edilizia di prospettiva e che sia
dotata di personale adeguato, auspicando uno sforzo finanziario che
consenta, anche qui da noi, di “premiare” quelle professionalità, medici
e operatori sanitari, che nei tanti momenti critici della pandemia e in
seguito del recente attacco hacker ai sistemi informatici, si sono
spesi e continuano a spendersi ogni giorno nonostante la politica
sanitaria ragionieristica della ASL n.1 continui a palesare evidenti
incapacità di programmazione e d’intervento, tagliando e mai investendo.
Senza ulteriori indugi, chi ha ruoli politici apicali, per conservare il
personale in forza riducendo addirittura il costo del servizio, deve
necessariamente considerare la costituzione di una Società in house,
esattamente come accaduto in Italia con il Contact center di INPS, con
cui assumere a tempo indeterminato tutti i precari della Sanità, senza
intaccare i parametri d’ incidenza del costo del personale.
Solo in questo modo si potranno risollevare le sorti del servizio
universale per definizione della città capoluogo di Regione.
La nuova rete ospedaliera è in dirittura di arrivo ( si tratta ora di
individuare i due DEA di II livello) e tra tutte le strutture sanitarie
si rischia di perdere proprio quella dell’Aquila: non è campanilismo, è
oggettivo ! – continua Di Benedetto.
Faccio un appello: nella storia della Regione, mai una consiliatura ha
avuto tra i suoi rappresentanti ben 5 aquilani, tra cui alcuni hanno
ruoli nell’esecutivo, altri ruoli di primo livello istituzionale, altri
ancora hanno sviluppato ulteriormente la loro carriera politica, e
quindi possono davvero spendersi per le sorti della propria città,specie
sul tema sanità.
A ciò si aggiunga il ruolo del nostro Sindaco Biondi che, oltre ad
essere il Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, ha un ruolo
politico consolidato nel primo partito nazionale di governo.
E’ tempo di invertire la rotta e agire con soluzione definitive: in caso
contrario, se il San Salvatore subirà il declassamento, la
responsabilità sarà di tutti e non potremo far altro che rassegnarci
definitivamente alle parate di estetica istituzionale, prendendo atto,
però, questa volta si, della nostra inadeguatezza politica –conclude
Americo Di Benedetto.