29 Giugno 2023 - 17:32:13
di Martina Colabianchi
Si è svolta all’interno di Camp Villaggio Italia (CVI), sede del contingente italiano in Kosovo, la cerimonia di consegna dei defibrillatori acquistatati dal Comune dell’Aquila e che verranno installati nelle scuole secondarie della zona occidentale del Paese balanico, in cui è impegnato il 9° Reggimento Alpini della Brigata Taurinense, alla guida del Regional Command-West dallo scorso gennaio.
Il progetto, pianificato e coordinato dalla Cellula di Cooperazione civile e militare (CIMIC) del Regional Command-West, ha coinvolto la Sezione Abruzzi dell’Associazione Nazionale Alpini e lo stesso personale militare, contribuendo all’acquisto di complessivi trentotto dispositivi medicali, per i quali l’ente comunale ha utilizzato risorse messe a disposizione dal Comitato Perdonanza Celestiniana, frutto dei proventi dei biglietti degli spettacoli dell’edizione 2021 della manifestazione.
Presenti, oltre al primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi, il Comandante del 9° Reggimento alpini e del Regional Command-West di KFOR, Colonnello Mario Bozzi, il presidente della sezione ANA Abruzzi, Pietro D’Alfonso, i sindaci, i consiglieri e i rappresentanti delle minoranze delle municipalità residenti nell’area di responsabilità del contingente italiano.
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“Conosciamo bene il valore della solidarietà, avendone ricevuta tanta dalla comunità nazionale quanto da quella internazionale nel post sisma e, quando possiamo, cerchiamo di essere vicini a chi può aver bisogno“, dichiara il sindaco Pierluigi Biondi nel suo discorso.
“Siamo tutti consapevoli di quanto siano determinanti per il futuro della nostra società la sicurezza e l’istruzione dei nostri figli ai quali vanno garantite certezze per la loro crescita, anche sotto il profilo assistenziale e di tutela della salute” ha sottolineato Biondi che ha, infine, ricordato il profondo legame tra la città dell’Aquila e le penne nere:
“Per noi aquilani il loro supporto e sostegno nei drammatici mesi successivi al terremoto sono stati un’ancora a cui ci siamo aggrappati proprio quando avevamo difficoltà a guardare al futuro. Sono stati al nostro fianco anche quando un devastante incendio divorava le nostre montagne e durante la campagna di vaccinazioni per fronteggiare il Covid-19. Sono nostri amici, conterranei, e quando vediamo una penna nera la identifichiamo con l’idea di casa, sicurezza e familiarità. Li ringrazio per quello che hanno fatto e stanno facendo, in Italia e in un teatro internazionale come quello kosovaro, mandando una carezza e un abbraccio ai ragazzi che a fine maggio sono rimasti feriti mentre erano chiamati nell’adempimento del loro dovere”.