05 Luglio 2023 - 19:05:31
di Martina Colabianchi
Si è tenuto oggi nel primo pomeriggio, presso l’Aula Magna Clementi del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, un convegno dal titolo “Approccio multidisciplinare nella prevenzione della radicalizzazione violenta“, organizzata dall’Università dell’Aquila in collaborazione con la Prefettura e la Società Cooperativa Sociale Exit.
L’iniziativa, che ha visto anche la partecipazione di importanti figure istituzionali direttamente interessate, è di sicura attualità se si pensa, per esempio, a quanto sta accadendo nella vicina Francia da cui, nonostante le notevoli differenze del contesto sociale francese rispetto a quello nostrano, possono però scaturire importanti riflessioni sulla radicalizzazione violenta e, soprattutto, sull’importanza della prevenzione attraverso la formazione di figure specializzate e a contatto con la fascia d’età più soggetta a questa problematica.
Tanti gli illustri presenti al convegno, che anticipa una serie di seminari che si svolgeranno nel prossimo autunno e che vedranno confrontarsi diversi professionisti di vari settori, nel segno della multidisciplinarietà al centro del progetto.
“Si tratta il tema della prevenzione, ma è anche un momento culturale e mi fa piacere che questa iniziativa sia realizzata con l’Università e che veda L’Aquila al centro di questa tematica molto importante – afferma il Prefetto dell’Aquila Cinzia Torraco. Speriamo che questa presentazione, insieme ai seminari che seguiranno nella fase autunnale, possa aiutare tutte le persone che in qualche modo entreranno in contatto con giovani con queste problematiche e che, quindi, potranno intercettare per tempo i segnali in modo da incanalare i soggetti verso strade più legali“.
“La formazione è fondamentale, soprattutto perché parliamo di una fascia d’età per cui il mondo della scuola in primis è chiamato a svolgere un ruolo importante per poter intercettare per tempo i segnali e, quindi, intervenire e questa è la finalità di questa giornata. Qui in Abruzzo ci sono forme di radicalizzazione, però bisogna prevenire e quindi è giusto iniziare dal nostro territorio per essere pronti e preparati, e quindi avere gli strumenti giusti per poter intercettare in maniera preventiva ogni segnale che possa portare a quelle forme estreme“.
“Innanzitutto è fondamentale la sensibilizzazione sul tema, – spiega la dottoressa Cristina Caparesi, membro della Radicalization Awarness Network – Exit della Commissione Europea – quindi cercare di formare più possibile gli operatori della società civile in quanto il problema non è solo delle forze di sicurezza perché, se noi vogliamo prevenire è necessario formare chi è a contatto con giovani che possano intercorrere in queste problematiche. Quindi, docenti, assistenti sociali, educatori, chi lavora nei centri giovanili, perché sono coloro che possono essere delle antenne sul territorio. Poi, questo fa parte naturalmente della prevenzione primaria. Nel momento in cui dovessero esserci casi, è importante avere un gruppo formato che possa, attraverso tavoli multidisciplinari, riuscire a intercettare quale è la problematica, perché le problematiche non sono mai semplici, e cercare quindi di dare un apporto con delle risorse appropriate per cercare di distogliere e re-incanalare la persona prima che avvengano cose più spiacevoli“.
Per quanto concerne il ruolo dell’università, Il Rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, afferma:
L’università contribuisce sulla base delle proprie competenze, quindi nella formazione di un pensiero critico che aborrisca la xenofobia e l’antidemocrazia in primis. Poi, può contribuire alla condivisione degli ideali di libertà e pace, e può offrire anche dei percorsi sanitari, perché in alcuni di questi casi è necessario un intervento psico-patologico se non psichiatrico. L’aspetto più importante è la collaborazione, perché insieme alla Prefettura e alle organizzazioni sociali, alle comunità giovanili, agli organi giurisdizionali, all’amministrazione penitenziaria, può costruire un percorso articolato che sicuramente avrà un’efficienza maggiore rispetto a singoli interventi.