27 Luglio 2023 - 16:26:38
di Tommaso Cotellessa
Per tre anni ha potuto alimentarsi solo tramite liquidi a causa di una limitata funzionalità mandibolare, che gli consentiva un’apertura massima della bocca di meno di un centimetro. Grazie a un delicatissimo intervento chirurgico eseguito all’ospedale dell’Aquila, l’Unità operativa di Chirurgia maxillo-facciale diretta dal prof. Filippo Giovannetti, ha restituito a un ragazzo di 16 anni la possibilità di mangiare e bere.
Si tratta di un’operazione straordinaria poiché la prima del suo genere in Abruzzo – e più in generale una delle prime in Italia – a essere eseguita su un soggetto in età pediatrica. Durante l’intervento, effettuato la scorsa settimana e durato 10 ore, è stata innestata bilateralmente una protesi ‘custom made’ dell’articolazione temporo mandibolare, una soluzione assolutamente innovativa costruita ‘su misura’ del paziente. Grazie a questo impianto, l’apertura della bocca raggiunge ora i 4 centimetri.
“Voglio ringraziare la Direzione Aziendale per il lavoro di riorganizzazione radicale delle attività del blocco operatorio, che oggi permette la riuscita di interventi di tale complessità”, spiega il prof. Giovannetti.
Il ragazzo, di origini senegalesi e ospite di una struttura di accoglienza nell’aquilano, ha riferito di non aver mai curato la frattura mandibolare che un violentissimo pestaggio avvenuto in Libia gli aveva provocato: con il tempo l’articolazione si è “fusa”, tanto da causare la quasi completa occlusione della bocca. Dopo le prime visite specialistiche presso l’ospedale aquilano, si è aperta una fase di studio meticoloso per la realizzazione delle protesi al titanio in maniera computerizzata.
“Tra qualche giorno il ragazzo verrà dimesso e dovrà seguire un percorso di riabilitazione per riprendere la completa funzionalità”, spiega ancora Giovannetti. L’intervento si è svolto in collaborazione con il dott. Andrea Battisti e il dott. Paolo Priore, chirurghi del team del prof. Valentino Valentini, ordinario di Chirurgia maxillo-facciale presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Al risultato ha concorso anche l’équipe anestesiologica, diretta dal prof. Franco Marinangeli e coordinata dal dott. Francesco Vacca, e quella chirurgica con il dott. Ettore Lupi, il dott. Antonio Oliva e la dott.ssa Flavia Maesa.