01 Agosto 2023 - 10:56:03
di Martina Colabianchi
Un SMS ha comunicato, qualche giorno fa, lo stop al Reddito di Cittadinanza a ben 169.000 nuclei familiari in Italia.
La sospensione del sussidio, rivolto alle fasce della popolazione più fragili economicamente, fa sentire i suoi effetti anche in Abruzzo: sono 14.700 gli abruzzesi da oggi senza il Reddito, con la Provincia di Pescara in testa con 4100, a seguire quella di Chieti con 4000, poi L’Aquila con 3550 e, per finire, quella di Teramo con 3050.
Restringendo lo sguardo al solo capoluogo di Regione, qui la sospensione colpisce 1010 nuclei familiari e 2230 persone in tutto. Dietro questi numeri si celano persone che, a partire da questi giorni, vivranno in uno stato di incertezza economica intollerabile per le opposizioni che, pur ribadendo i difetti presenti nel sussidio targato M5S, reclamano adesso il varo di nuove misure a sostegno della povertà.
Queste le ragioni che hanno spinto l’Onorevole Stefania Pezzopane, insieme a tutto il Gruppo Pd, a presentare un’interrogazione al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e alla Giunta per chiedere, adesso, come le istituzioni locali (le quali, da adesso, sono investite di un peso non irrilevante) intendano agire per non lasciare sole quelle 2230 persone.
“Il reddito di cittadinanza è una misura universale che riguarda tutte le persone in condizione di povertà – dichiara Pezzopane ai microfoni de LaQtv. In tutt’Europa ci sono queste misure, sicuramente poteva essere migliorato, sicuramente andavano rafforzati i controlli, ma abrogarlo così di botto è un’azione incomprensibile. La ricaduta è sui comuni, oltre che naturalmente su quelle persone che dal giorno all’altro si ritrovano senza reddito, senza alcun reddito perché questa misura ovviamente va ad aiutare chi il reddito non lo ha“.
“Abbiamo presentato un’interrogazione perché vogliamo sapere se il sindaco intende sollecitare il governo a ripristinare la misura, o quantomeno ad avere delle risorse compensative per aiutare questa povera gente, e poi vogliamo sapere cosa farà il Comune perché il messaggino inviato ai percettori del reddito la dice chiara: che andranno in carico ai servizi sociali del Comune, quindi le persone andranno al comune a bussare alla porta per chiedere aiuto, e il Comune cosa farà? Noi vorremmo che venissero stanziate delle misure idonee per evitare la miseria, l’abbandono e anche conflitti sociali. I nuclei interessati, a L’Aquila, sono oltre 1000 e sono 2230 le persone interessate, quindi è una ragione importante quella di intervenire”.