14 Ottobre 2023 - 17:35:38
la seconda guerra mondiale era finita: continua a dire che L’Aquila è
una città sicura ma, oramai, è stato smentito persino dal suo partito.
Prima è stato Luigi Faccia, eletto con una civica del sindaco, a
chiedere l’intervento dell’esercito; poi, il vice coordinatore di Forza
Italia, Daniele D’Angelo, ha parlato addirittura di ‘camorra di basso
rango’; infine, il segretario cittadino della Lega, Giorgio Fioravanti,
è arrivato ad invocare la ‘celere in tenuta antisommossa’.
Con colpevole ritardo, la maggioranza di destra si è finalmente accorta
che c’è un problema ordine pubblico da affrontare, sebbene come forze di
opposizione già lo scorso anno avessimo proposto, con un odg, una
visione organica che affrontasse gli aspetti di pericolosità assieme
alle questioni di organizzazione della città e delle sue politiche
sociali.
Ora, provano a correre ai ripari: ieri, la Lega si è presentata in
Commissione con una delibera priva di motivazioni che intende estendere
il ricorso al daspo urbano a tutto il territorio compreso dentro le
mura, alle piazze delle frazioni e ad altri luoghi considerari
sensibili.
Nient’altro che un ‘manifesto’ elettorale per dare fiato alla
comunicazione della coalizione di destra verso le prossime elezioni
regionali. Il daspo è talmente un’azione efficace che, da quando è stato
recepito dal Comune dell’Aquila nel 2019, è stato utilizzato solo una
volta.
Fratelli d’Italia invece – dopo aver chiesto una riunione urgente della
III Commissione, convocata ad horas dal presidente Frullo, di solito
distratto almeno sulle richieste delle opposizioni – farà oggi una
passerella in centro storico per mostrare interesse al problema ordine
pubblico.
Si continua a non voler affrontare il tema sicurezza con serietà e
concretezza, risolvendo il problema della cronica carenza di personale
delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale; implementando la
videosorveglianza con l’approvazione di un regolamento attuativo;
potenziando l’illuminazione pubblica, carente in diverse zone della
città e del centro storico in particolare.
Ogni misura sulla sicurezza dovrebbe dare fin da subito una risposta
concreta alla percezione di insicurezza dei cittadini.
La maggioranza di governo e il partito del Sindaco, in particolare,
dovrebbero spiegare come mai 8.400.000 di euro di videosorveglianza sono
ancora in una fase embrionale pur avendo parte delle risorse dal 2016;
dovrebbero giustificare agli aquilani il ritardo delle nuove assunzioni
alla Polizia Municipale. Per non parlare del problema delle carenza di
agenti tra le forze dell’ordine in generale.
Ci aspetteremmo risposte concrete a questi problemi, e non passerelle e
provvedimenti fuffa.
Al sindaco giapponese, invece, non chiediamo più nulla: è comprensibile
che abbia perso il contatto con la città, impegnato a presenziare ad
eventi in tutta Italia alla disperata ricerca – denunciano sui giornali
i consiglieri della sua stessa maggioranza – di una candidatura alle
Europee che gli consenta di lasciare Palazzo Fibbioni.
Se si vuole affrontare il problema sicurezza, lo si faccia con la
lealtà, la trasparenza, l’analisi e la concretezza che la cittadinanza
si aspetta dai propri amministratori locali. Noi ci siamo e ci sono da
tempo tutte quelle proposte che fin dall’inizio della consiliatura,
anche con un odg d’inziativa de Il Passo Possibile, concordato nella
stesura e sottoscritto convintamente da tutte le forze di opposizione,
abbiamo presentato con un pacchetto di proposte serie, concrete e
costruttive, rafforzato dalla fase di ascolto in commissione di molti
portatori d’interesse qualificati della città. La nostra volontà è stata
chiara fin dall’inizio, promuovendo iniziative e progetti con una
visione organica e globale, all’interno dell’assise civica. “ I gruppi
consiliari del Partito Democratico, Il passo possibile, L’Aquilanuova,
L’Aquila coraggiosa