18 Ottobre 2023 - 17:54:55
di Martina Colabianchi
“Biondi e Marsilio debbono comprendere che la sede comunale e la sede regionale non sono la loro casa privata. Entrambi hanno fatto appendere la bandiera israeliana sulle facciate delle sedi istituzionali che rappresentano in nome e per conto del popolo, in un momento gravissimo e drammatico nel quale il governo che risponde a quella bandiera sta uccidendo centinaia di migliaia di uomini, donne, bambine e bambini in fuga verso il sud della Striscia di Gaza“.
Così, in una nota, la consigliera Simona Giannangeli, L’Aquila coraggiosa, in merito all’esposizione della bandiera israeliana davanti le sedi di Comune e Regione a seguito dello scoppio del conflitto in Medio Oriente, come fatto da molti Paesi occidentali. Quella bandiera, però, in un conflitto antico, intricato e spesso fortemente polarizzante come quello tra Israele e Palestina, e dopo gli ultimi sanguinosi fatti che hanno visto la morte di numerosissimi civili a Gaza e la vita di chi rimane nella striscia ridotta sempre più allo stremo, rischia di rappresentare solo una parte dei propri cittadini e, secondo alcuni, rischia di apparire giustificatoria nei confronti delle atrocità commesse.
“Il governo che risponde a quella bandiera ieri sera ha fatto saltare in aria un ospedale a Gaza City, violando ogni disposizione del diritto internazionale, che vieta di colpire luoghi sacri per la salvezza e la cura dei civili” – spiega, infatti, Giannangeli che, in Palestina, c’è stata tre volte.
“Il governo che risponde a quella bandiera ha commesso – fin dal 1948, anno dell’occupazione israeliana della Palestina – e continua a commettere atti ripetuti di genocidio del popolo palestinese, con il pretesto subdolo e disonesto di voler colpire i rappresentanti di Hamas – continua la consigliera. Il governo che risponde a quella bandiera sta massacrando la popolazione civile che abita la Striscia di Gaza, sta impedendo che arrivi cibo, medicinali, acqua, elettricità, sta bombardando le colonne di civili che cercano di raggiungere il sud della Striscia, senza che questa zona rappresenti un luogo sicuro. Il governo che risponde a quella bandiera sta affermando con violenza, prepotenza ed arroganza che agisce come e quando vuole sui civili palestinesi, potendo contare sull’impunità duratura della comunità internazionale, complice e corresponsabile del massacro attuale e di quelli passati“.
“La bandiera che Biondi e Marsilio hanno fatto appendere è un’ulteriore legittimazione, se mai ve ne fosse bisogno, per dire che bombardare case, scuole, ospedali si può e si deve, che si può e si deve proseguire nell’azione di genocidio di un popolo. Ma queste condotte costituiscono crimini contro l’umanità, perseguibili dal Tribunale Penale Internazionale Permanente e che per quanto difficile ed impossibile appaia in questo momento, chi dovrà rispondere davanti alla storia, lo farà”.
“Quella bandiera va rimossa immediatamente perché Biondi e Marsilio non rappresentano se stessi, né il partito al quale appartengono. Rappresentano comunità di cittadine e cittadini animati da sentimenti e pensieri differenti e, in quanto tali, non possono sottrarsi al loro ampio ruolo di rappresentanza. Giù la bandiera israeliana“, conclude Giannangeli.