20 Novembre 2023 - 10:08:30

di Tommaso Cotellessa

Dopo l’ennesimo femminicidio avvenuto nei giorni scorsi provocando la morte ingiusta e inaccettabile di Giulia Cicchettin, morta perché donna e a causa della sua autodeterminazione, il Partito Democratico a livello regionale rilancia la proposta di legge regionale sull’educazione alla parità di genere elaborata dalla Conferenza regionale delle Democratiche con il supporto dei Giovani Democratici. Di questa proposta si era già parlato nei mesi scorsi, ma non vi era ancora stata alcuna risposta dal Consiglio regionale.

A fronte di quanto accaduto nei giorni scorsi gli esponenti regionali del PD, primo fra tutti il capogruppo Dem in Consiglio regionale Silvio Paolucci, assieme a Daniele Marinelli segretario regionale del partito, Marielisa Serone D’Alò, responsabile Diritti  PD Abruzzo, Lorenza Panei portavoce delle Democratiche regionali e Saverio Gileno, segretario dei Giovani Democratici abruzzesi, chiedono un serio cambio di passo affinché davvero si segni un’inversione di tendenza mettendo in campo leggi e misure per porre fine alla mattanza di donne a cui assistiamo da troppi anni in Italia. Sono in fatti già più di 100 le donne uccise in Italia da gennaio 2023 ad oggi.

La richiesta avanzata dai Dem è quella di far entrare in vigore la proposta di legge entro il 2023, mettendo da parte le dispute politiche e i punti sui tempi, dando così un segno forte dall’Abruzzo alla nazione.

L’Abruzzo può fare la differenza nella lotta alla violenza di genere e a favore di un’educazione alla parità approvando subito la nostra proposta di legge già pronta per andare in aula. Dobbiamo lavorare insieme per l’uguaglianza e farlo adesso” queste le parole di Silvio Paolucci “È una questione di volontà, mai come ora dobbiamo dimostrare di averne, il centrodestra lasci perdere le dispute politiche e punti sui tempi, solo così potremo cominciare un nuovo percorse formando persone più inclusive e facendo prevenzione vera”,

In una nota congiunta invece Marinelli, Serone D’Alò, Panei e Gileno scrivono:

 “È necessario un impegno che sia complessivo, tutte e soprattutto tutti sono chiamati in causa per un’azione che sia incisiva e di lunga durata. Scuola, educazione e formazione vanno mobilitate perché agire attraverso la repressione è fondamentale ma non basta. È la cultura del patriarcato, che nega alle donne libertà e opportunità, che crea le premesse del dominio e delle violenze, che va sradicata. La mobilitazione deve valere anche per i livelli istituzionali: se è giusto l’appello della segretaria del Pd Elly Schlein ad approvare una legge nazionale che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia, la stessa azione deve essere condotta tra l’altro dalle Regioni. Una proposta analoga negli obiettivi a quella tratteggiata da Schlein in Abruzzo esiste, è stata elaborata dalla Conferenza regionale delle Democratiche con il supporto dei Giovani Democratici, l’ha recentemente ricordato il capogruppo del Pd Silvio Paolucci. Il Consiglio regionale la faccia propria e l’approvi. È l’occasione di dare un contributo concreto in una battaglia di civiltà”.