12 Dicembre 2023 - 12:06:45

di Redazione

La scuola si fa impresa con il progetto AquilAir, presentato questa mattina al Gssi e nato nelle scuole del capoluogo abruzzese in adesione al modello didattico innovativo DomoSens ideato dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) e già riattivato in Trentino Alto Adige.

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della FondazioneCarispaq, e alla collaborazione del Gssi, dell’Università degli Studi dell’Aquila, dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dalla Fondazione Gran Sasso Tech. Hanno partecipato il Convitto Nazionale Domenico Cotugno (liceo Classico e Economico Sociale) , l’ IIS Andrea Bafile (liceo Scientifico e liceo Artistico), l’IIS DaVinci-Colecchi (Tecnico Costruzioni, Ambiente e Territorio) e l’ IIS Amedeo D’Aosta con 5 dei suoi indirizzi di studio.

Ogni istituto ha messo in campo le proprie competenze, come previsto dal modello ed ha partecipato con almeno una classe, lavorando su azioni specifiche inerenti la vocazione principale della scuola. E’ stata realizzata, così, una filiera in grado di coprire il percorso dell’innovazione: dalla ricerca al prodotto/servizio sul mercato.

“Un’innovazione grandissima perché la scuola non è più solo scuola dell’ascolto, dell’imparare da altri, ma gli studenti stessi diventano i protagonisti costruendo un’impresa – ha commentato Giuliano Bocchia, dirigente tecnico dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) –Ogni singola classe è diventata un reparto di un impresa, per ognuna delle quattro scuole aquilane. Questo progetto guarda verso il futuro creando una scuola d’avanguardia . I ragazzi sono diventati i protagonisti dividendo le attività in diversi comparti, dalla chimica alla fisica, dall’elettronica alla costruzione. Ogni singola classe che si occupava di quel dato comparto è diventata un reparto di lavoro. I ragazzi si sono coordinati, anche con l’aiuto di un comitato scientifico, sempre composto da studenti e sono arrivati a un risultato brillante”.

Al termine del percorso le classi hanno messo a punto un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria composto da una rete di rivelatori a basso costo, di forte interesse per il mercato attuale. I componenti elettronici del rivelatore sono stati studiati e nel caso del sensore la parte sensibile è stata realizzata nei laboratori delle scuole coinvolte.

Inoltre, sono stati affrontati i temi relativi allo studio del mercato, dell’ipotetico business plan, della comunicazione, il tutto nella consapevolezza del contesto cittadino di riferimento.

La sperimentazione della multidisciplinarietà e della cooperazione tra le diverse classi, elementi ormai imprescindibili negli ambienti di lavoro, la presenza di tutor professionali su ogni parte caratterizzante le attività sono stati alcuni degli aspetti rilevanti del modello che si è realizzato con AquilAir.

Il progetto, supportato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, tramite l’Ufficio Scolastico Regionale, ha fatto emergere l’ottimo livello di istruzione delle scuole aquilane. L’attività ha previsto metodologie didattiche innovative come il Cooperative Learning ed il Problem Based Learning. Questa esperienza rappresenta, dunque, un modello innovativo di PCTO realizzato attraverso l’applicazione della sussidiarietà orizzontale con il mondo del lavoro e con la collaborazione in rete delle quattro scuole convolte. “Le metodologie di lavoro messe in campo – ha dichiarato il Direttore Generale, Massimiliano Nardocci – hanno permesso di raggiungere ottimi risultati in termini di apprendimento, ma anche di lotta alla dispersione scolastica poiché hanno incentivato il protagonismo studentesco e aumentato la motivazione”.

Per la realizzazione del progetto AquilAir è stata coinvolta anche l’ Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (Arta) che gestisce sul territorio centraline certificate, indispensabili per la taratura di quelle alla cui realizzazione hanno lavorato le scuole, a loro volta copia di quelle frutto della ricerca di FBK. Il Gran Sasso Science Institute ha collaborato nella parte dell’ installazione delle centraline e dell’analisi del contesto ambientale, l’Università degli Studi dell’Aquila per gli aspetti meteorologici e climatici e per l’analisi dei dati acquisiti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia come supporto locale per la gestione del progetto e come tutor per le rilevazioni del gas Radon nelle Grotte di Stiffe.

A tal proposito, vista la tipologia di rivelatori necessari, il progetto ha potuto contare sulla disponibilità di sistemi commerciali messi a disposizione dalla ditta Nuvap. Per la realizzazione del logo del progetto si è potuto beneficiare del supporto dell’ Associazione Disegno Industriale (sezione Veneto e Trentino-Alto Adige), mentre i temi legati alla protezione della proprietà intellettuale e marchi sono stati affrontati dall’avvocato Paolo Oliva di Pisa. Infine, per lo studio del business plan il supporto è stato assicurato da Leonardo Benuzzi, innovation manager di Trento. Le istituzioni di ricerca coinvolte (FBK, INGV, UnivAq, GSSI e GST) hanno siglato un accordo per poter proseguire anche nei prossimi anni questo tipo di esperienze sul territorio abruzzese.