13 Dicembre 2023 - 10:42:32

di Redazione

“E’ chiaro che la torre sia sicura, altrimenti non avremmo riaperto palazzo Margherita e non avremmo collocato i dipendenti e le strutture che occupano il palazzo di città. C’è una relazione chiarissima di un ingegnere, peraltro molto qualificato. Mi sembra la solita polemica per cercare di marcare un momento importante per la città. Forse dà fastidio al centro sinistra che questa amministrazione continui a raccogliere successi e a fare quello che a loro non è riuscito”.

Lo ha detto il sindaco Pierluigi Biondi questa mattina, a margine della conferenza stampa in cui è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per l’avvio dei lavori di recupero e di consolidamento della torre civica di palazzo Margherita.

Biondi ha replicato così alle polemiche delle opposizioni in Consiglio comunale che hanno posto dubbi circa la sicurezza della torre, analizzando la relazione di verifica sull’efficacia delle opere provvisionali di messa in sicurezza della torre civica di palazzo Margherita.

L’intervento di recupero della torre verrà realizzato dalla Fondazione Carispaq con 2,9 milioni raccolti dalla comunità degli italiani in Australia a del Governo Australiano. Presenti alla stipula dell’atto, oltre a Biondi, il presidente e il segretario generale della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri e David Iagnemma. Hanno partecipato all’incontro anche il direttore del dipartimento Ricostruzione del Comune  Roberto Evangelisti e il dirigente Vincenzo Tarquini

Collegati in videoconferenza i componenti del Comitato degli italiani in Australia promotore della raccolta delle donazioni, rappresentati da Giancarlo Martini Piovano Doug MacColl in rappresentanza dell’ente no-profit Scalabrini Village. A pochi giorni dalla riconsegna di Palazzo Margherita si avvia quindi l’iter per un altro importante intervento che consentirà  di completare il restauro dell’intero complesso edilizio che affaccia sulla centrale piazza Palazzo interessata anch’essa dall’imminente avvio del progetto di ripavimentazione da parte del Comune dell’Aquila.

Si tratta di un’iniziativa resa possibile grazie alla generosa donazione del Comitato degli italiani in Australia, istituito subito dopo il terremoto del 6 aprile 2009, su iniziativa dell’Italian Media Corporation (di cui fanno parte i bisettimanali Il Globo, la Fiamma e l’emittente Rete Italia), a cui si è unito anche il Governo australiano, con l’obiettivo di assistere le Comunità locali nella ricostruzione post sisma. 

La Fondazione Carispaq, che ha definito la procedura amministrativa, curato i rapporti con il Comitato australiano ed elaborato gli atti negoziali, assumerà il ruolo di soggetto attuatore dell’intervento su sollecitazione del Comitato australiano.

Si tratta di un riconoscimento importante per la Fondazione che conferma il ruolo di interlocutore di riferimento sul territorio e la capacità dell’ente di gestire progetti complessi nell’interesse della Comunità. La gestione del progetto sarà supervisionata da un apposito Comitato di garanzia formato da personalità di alto profilo tra i quali il rettore dell’Ateno Aquilano Edoardo Alesse, il dottor Giovanni Pasqua, il dottor Guglielmo Calvi Moscardi, l’Ingegnere Elio Masciovecchio, il presidente  dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila Maurizio Ortu, oltre a rappresentanti del Comitato australiano.

“E’ un ulteriore intervento che vede la Fondazione Carispaq  in prima linea per la rinascita del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 2009 – ha detto Taglieri – In questi anni abbiamo contribuito al recupero di molti luoghi identitari per  la Comunità aquilana, penso a Porta Napoli, alla chiesetta della Madonna Fore, al Parco del Castello, a Piazza regina Margherita alla Volta della Sagrestia della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, mettendo in campo oltre sette milioni di euro. Questo intervento che riguarda la Torre Civica dell’Aquila completa il recupero di un luogo simbolo della rinascita dell’intero territorio. Il restauro di questo monumento, che segue quello appena terminato di Palazzo Margherita sede del Comune aquilano, rappresenta anche un esempio virtuoso di collaborazione e condivisioni tra istituzioni nell’interesse pubblico”. 

La torre civica di palazzo Margherita rappresenta uno degli elementi architettonici maggiormente identitari per la comunità aquilana e tra i più antichi presenti nel tessuto urbano cittadino. La costruzione risale al XIII secolo e, sul finire del 1200, venne costruito l’antico centro civico, ora Palazzo Margherita d’Austria, che comprendeva la residenza del Capitano di Giustizia, la sede del Comune e il Palazzo della Camera

.Il monumento, interamente realizzato in muratura in pietra locale, ha pianta rettangolare: 6.46×6.26 m, e l’altezza totale della torre è di circa 41 m dal piano strada. La torre presenta pareti molto possenti con uno spessore che varia da 1.7 a 1.89 metri. All’interno, nella parte inferiore, è situata la cappella dedicata alla Madonna degli Angeli in cui è conservata, in un’apposita cappella blindata, la Bolla del Perdono, il prestigioso documento con cui Papa Celestino V concesse l’indulgenza plenaria in cambio del pellegrinaggio annuale, la Perdonanza Celestiniana, alla basilica di Santa Maria di Collemaggio, spostata per motivi di sicurezza solo nel 2009, in seguito al terremoto del 6 aprile. Inoltre, alla sua base, sulla facciata principale prospiciente piazza Palazzo, è presente il primo esemplare di stemma della città, risalente alla fine del XIII secolo, costituito da uno scudo gotico contenente un’aquila Sveva ad ali spiegate. 

La Torre è stata gravemente danneggiata dal sisma del 2009 e presenta lesioni a taglio di grave entità sulle murature, principalmente nella parte basamentale, e nelle volte interne. Il progetto esecutivo sarà a curato dal settore Ricostruzione del Comune e consisterà nel consolidamento del sistema di sottofondazione, delle murature portanti con diatoni armati e catene, e nella realizzazione di una struttura interna in acciaio per l’inserimento di una scala di ispezione interna, oltre al restauro dell’apparato lapideo e decorativo rinvenuto.