08 Gennaio 2024 - 10:01:42
di Redazione
Raccolte oltre 3500 firme per dire “no” alla cancellazione della Riserva regionale del Borsacchio e per chiedere l’immediato ripristino del perimetro originario e l’attuazione dell’area protetta.
A firmare tante associazioni, partiti e movimenti politici, ma anche tanti cittadini.
La cancellazione della Riserva regionale del Borsacchio è stata decisa decisa alle 2.30 della notte del 29 dicembre attraverso un emendamento alla legge di bilancio presentato a sorpresa dai consiglieri Emiliano Di Matteo (Forza Italia), Mauro Febbo (Forza Italia), Simona Cardinali (Lega), Federica Rompicapo (Lega) e Umberto D’Annuntiis (Fratelli d’Italia) e poi votato da tutta la maggioranza di centrodestra che sostiene la Giunta Marsilio.
“Un risultato straordinario, quello della raccolta firme – scrive il Wwf Abruzzo – che testimonia la grande mobilitazione partita dal 29 dicembre per contrastare gli effetti dell’emendamento alla legge regionale di bilancio con primo firmatario il consigliere Emiliano Di Matteo che, con un blitz notturno, ha ridotto la Riserva del 98%. Un blitz che non ha nessuna giustificazione, perché le norme di salvaguardia temporanee fanno salvi i diritti reali, gli usi civici e le disposizioni del piano paesistico vigente della Regione Abruzzo (art. 8, commi 1 e 3 della legge regionale n. 38/1996). Le norme di salvaguardia, inoltre, consentono l’esercizio delle attività pascolive, agricole e forestali “secondo le abitudini consolidate degli abitanti del luogo” (art. 8, commi 4 e 5, della legge regionale n. 38/1996). Il taglio, come ricostruito dal Sindaco di Roseto degli Abruzzi, è arrivato due giorni dopo che la Regione e il Comune avevano concluso l’esame delle osservazioni del PAN e si era quindi pronti all’approvazione finale di questo importante strumento”.
“I primi segnali di apertura alla discussione da parte di esponenti della maggioranza regionale sono sicuramente positivi perché finalmente qualcuno sembra essere disposto ad affrontare il tema in maniera concreta. Si dovrà vedere però a cosa porteranno realmente queste prese di posizione perché è evidente che ad oggi il primo atto da fare è ricreare le condizioni precedenti alla cancellazione della Riserva deciso il 29 dicembre: non saranno certo 10 ettari in più o in meno a fermare la mobilitazione delle associazioni”, prosegue la nota.
Nei prossimi giorni, quindi, le associazioni continueranno a raccogliere le firme in ulteriori banchetti anche in altri centri della provincia perché tantissimi cittadini, comitati e associazioni stanno chiedendo di partecipare alla raccolta.
I cittadini che hanno sottoscritto la petizione “chiedono alla Regione Abruzzo, di abrogare l’emendamento approvato e di rilanciare la Riserva Naturale del Borsacchio investendo energie e risorse su proposte concrete anche di sviluppo economico che siano in grado di coniugare le reali esigenze del territorio e la salvaguardia ambientale“.
Una richiesta chiara e senza fraintendimenti che le associazioni porranno all’attenzione della Regione e non solo. Come già annunciato, tutte le azioni giuridiche saranno portate avanti, ma vi è ancora spazio perché la politica faccia la sua parte. La Regione Abruzzo, un tempo regione verde dei parchi, ha ancora la possibilità di tornare indietro e ascoltare le tantissime voci che si stanno alzando contro questa decisione immotivata e illegittima.
Fino a ieri hanno aderito alla campagna per salvare la Riserva regionale del Borsacchio, le associazioni Guide del Borsacchio, WWF Abruzzo, Legambiente Abruzzo, Mountain Wilderness, CAI Abruzzo, Animalisti Italiani, Italia Nostra Abruzzo, CONALPA Abruzzo, Rifiuti Zero Abruzzo, Centro Studi Cetacei, FIAB Teramo, ARCI Teramo, Fridays for Future Teramo, Madre Terra, Italicum Roseto, Paliurus, La Virtuosa – ARCIGay Teramo, Il Sogno di Taco, Coordinamento Abruzzo Pride, Ambiente Basso Molise, LaAV Roseto degli Abruzzi, FENALC Teramo, UDU Teramo, WWF Teramo, CAI Val Vibrata, Pescarabici FIAB, My Life Design, Ophis, Bicincontriamoci Sulmona FIAB, Coltura politica di Giulianova e Malaeducaciòn.
Hanno aderito le associazioni di categoria e sindacati FederPATE Confesercenti Abruzzo, Abruzzo BnB e CGIL Teramo.
Hanno aderito i partiti e movimenti politici: Unione Popolare di Giulianova, Sinistra Italiana Abruzzo, Giovani Democratici Abruzzo, Il Cittadino Governante di Giulianova, Europa Verde Teramo.
“Le dichiarazioni dell’assessore regionale Imprudente aumentano la gravità del blitz della destra in consiglio regionale che ha cancellato la Riserva Naturale del Borsacchio. L’assessore rivela che il lavoro di esame delle osservazioni del Piano di Assetto Naturalistico è sostanzialmente finito e la Regione Abruzzo doveva finalmente approvarlo. Quindi il blitz della maggioranza è stato motivato proprio dal voler impedire che la Riserva cominciasse a funzionare a pieno regime e senza problemi per i residenti e gli agricoltori”.
Lo scrive in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento Unione Popolare
“Evidentemente ci sono interessi speculativi che la destra vuole tutelare – prosegue – Risulta infondata invece la scusa che usa Forza Italia per giustificare la cancellazione della riserva. La proposta della riserva non nacque con un blitz ma con una proposta di legge nel 2004 di Rifondazione. Fu approvata in Consiglio con un emendamento che riprendeva completamente la proposta di legge dopo mesi di discussione e l’adesione di 17 consiglieri. La realtà rivelata da Imprudente è che la destra ha cancellato un lungo percorso amministrativo partecipato dal territorio per tutelare interessi edilizi sulle aree. Non ho capito perchè Imprudente non sia intervenuto in aula . Ma d’altronde neanche l’opposizione lo ha fatto. Nessuno è intervenuto in Consiglio contro lo scempio gravissimo come la cancellazione di un’intera riserva naturale”.