11 Gennaio 2024 - 19:01:38

di Martina Colabianchi

In occasione della mostra su Giulio Cesare e Francesco Bedeschini, in corso al Museo Nazionale d’Abruzzo, si è tenuta oggi pomeriggio una conferenza sui restauri operati sui quattro dipinti ad olio su tela esposti al MuNDA.

Nel corso dell’incontro alla Fondazione Carispaq, dal titolo “I restauri dei dipinti del Museo Nazionale d’Abruzzo esposti nella mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”, sono stati indagati gli aspetti storico-artistici, le problematiche del restauro, le scelte critiche di materiali e metodologie sulla “Madonna del Rosario” e “San Giacomo Maggiore” di Giulio Cesare Bedeschini, il “Ritratto di Agatone I” di Cesare Fantetti e “San Trofimo di Arles” di Francesco Bedeschini.

Testimonianze artistiche preziose quelle dei Bedeschini che, “dimenticate da un po’ di tempo – spiega Federica Zalabra, direttrice delegata del MuNDA – erano state sottoposti a restauri negli anni ’60, negli anni ’70 e anche dopo il terremoto. Con dei piccoli interventi, siamo stati in grado di intervenire in maniera più scientifica, più sistematica e abbiamo fatto anche delle buone scoperte“.

In merito alle difficoltà riscontrate nel restauro, Zalabra spiega che “i dipinti avevano delle sovrammissioni molto forti, un colorito quasi giallastro dovuto a delle vernici che si erano ossidate. Siamo riusciti a ritrovare i colori pastosi di Giulio Cesare e Francesco Bedeschini e, pulendo, abbiamo fatto anche la scoperta di un’iscrizione sul dipinto che si pensava essere il ritratto di Paolo IV Carafa e che, invece, l’iscrizione ci dice essere Papa Agato I“.

Le tecniche, le metodologie utilizzate sono quelle attuali di questo periodo – spiega la restauratrice Federica Marini Recchia -. Uno dei dipinti è stato studiato con le indagini fotografiche multispettrali che, insieme all’indagine autoptica del restauratore, e senza operare un intervento invasivo, può darci moltissime informazioni sia sullo stato di conservazione, sia sulla tecnica esecutiva e i materiali utilizzati negli interventi precedenti”.

Viene così inaugurato un ciclo di conferenze ad ingresso libero dedicato ad approfondimenti che culminerà il 28 e 29 febbraio 2024 con il convegno internazionale “Drawing and Invention in Central Southern Italy (16th-18th centuries)” nell’Aula magna Alessandro Clementi dell’Università degli Studi dell’Aquila e nell’Auditorium della Fondazione Carispaq.

La mostra al MuNDA “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”, a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti e Federica Zalabra, sarà visitabile fino al 3 marzo dal martedì alla domenica, orario 8.30/19.30, ultima entrata ore 19.00.