16 Gennaio 2024 - 16:57:12
di Redazione
“Credo che in provincia dell’Aquila più che nelle altre tre, si stia vivendo una vera e propria
crisi del trasporto pubblico”.
A denunciare “una crisi trasversale” del trasporto pubblico in provincia dell’Aquila su tutti i territori, talmente profonda da incidere, oltre che sulla qualità della vita “anche sulla già fragile economia locale”, è il coordinatore regionale di Demos Abruzzo Alfonso D’Alfonso che illustra una serie di casi che, sommati, “determinano la bassa qualità e competitività di questo servizio universale”.
“Il collegamento tra Roma e la valle Peligna inseguito all’ acquisizione della ditta Schiappa da parte di Arpa, l’allora azienda regionale da me presieduta, è stato assicurato sempre da Arpa con l’istituzione di nuove coppie di corse per Roma da Sulmona incrementando notevolmente il servizio per venire incontro principalmente ai tanti pendolari ai quali è da veri cinici, sia allungare i tempi di percorrenza con rotture di carico ad Avezzano che generare enormi difficoltà per il rispetto della puntualità sul lavoro. Durante il Covid diverse sono state le corse soppresse per mancanza di viaggiatori. Con il ritorno alla normalità ben 6 corse risultano soppresse, ne rimangono solo 2(se ricordo bene) e una solo andata tra sabato e domenica. In questo caso un’azienda pubblica deve garantire il servizio per consentire ai pendolari un servizio di qualità perché di disagi ne sopportano già tanto. Ridurre i costi tagliando i servizi non è il modo di gestire un’azienda pubblica, soprattutto quando opera nelle aree interne”, spiega.
“Rimanendo nel trasporto su gomma altra emergenza provocata dal management di TUA è la scelta del sub affidamento a cui si è fatto ricorso nel bacino Aquilano e Sangrino, che non è altro un subappalto privo di tutele per i lavoratori che di garanzie sulla qualità del servizio per i viaggiatori – prosegue – La Regione ha affidato a TUA il servizio direttamente riconoscendogli 2.20 € a km che a sua volta li riaffida ai privati a 1.85 €. Nonostante inizialmente previsto, non vi è nessuna garanzia circa la qualità dei mezzi ne controllo del rispetto delle norme e dei contratti sindacali una vera e propria speculazione a danno sempre delle aree più fragili della regione grazie alla quale c’è chi attualmente gestisce un numero rilevante di corse riuscendo a fare ampi margini. Riepilogando questo sistema, tanto caro ai vertici TUA, consente all’azienda di incassare 0.35 € a km senza nessun costo e ai sub affidatari 1.85 € a km senza dover garantire nessuno standard di qualità o sottostare a qualsivoglia controllo. È in questo quadro che si cala l’enigmatico ordine di servizio del DG Di Pasquale che tende a indirizzare gli idonei a una selezione per autisti di un’azienda pubblica verso un privato, guarda caso uno dei maggiori gestori di percorrenze tra Aquilano e alto Sangro, tra l’altro con sede di lavoro Padova. Vogliamo dire che è incomprensibile? Chi ha avanzato la proposta dice che ha a cuore gli interessi dei giovani in graduatoria. A parer mio né la prima e né la seconda ipotesi rispondono al vero”.
D’Alfonso poi pone l’accento sul caso aquilano del Centro Turistico del Gran Sasso.
“Non mi inoltro nel dibattito degli ultimi giorni – dice – non ho mai sparato sulla Croce Rossa, anche se far passare quanto accaduto come un insignificante inconveniente, è oggettivamente imbarazzante. Quello che mi interessa nel contesto che stiamo affrontando è che non è più possibile mantenere la proprietà e quindi la gestione in capo al comune. Scordiamoci un investitore privato perché non ci sono i numeri né mai vi è stata una manifestazione di interesse da gestori di impianti regionali o extra regionali. Comunque sia, per il comprensorio Aquilano del Gran Sasso la funivia e gli impianti sono importanti e non standoci alternativa alla gestione pubblica, necessariamente deve essere affidata all’unica azienda in grado di garantire competenze, risorse e capacità ti integrazione intermodale TUA. Questo va fatto congiuntamente ad AMA. È l’unico modo per razionalizzare la mobilità di bacino migliorando l’offerta e ridisegnando e integrando i servizi alzando la qualità sia per il turismo che per il pendolarismo e implementando la mobilità sostenibile”.
Criticità gravissime, secondo D’Alfonso, si riscontrano nel comprensorio Marsicano, “dove, tralasciando il collegamento sia su ferro che su gomma per Roma che affronteremo a parte, vi sono delle storture pesanti. La valle Roveto è veramente stupenda e i centri abitati hanno una discreta popolazione. La valle viene attraversata dalla ferrovia Avezzano Sora che viene utilizzata sia dagli studenti che dai lavoratori. Purtroppo, si verificano sia ritardi che soppressione dei treni che obbligano i genitori ad accompagnare i figli a scuola con le macchine, mentre i lavoratori arrivano sul luogo del lavoro con notevoli disagi e ritardi. Atteso che Trenitalia ha un contratto di servizio con la regione che gli riconosce un corrispettivo per la tratta Avezzano/Sora come per il resto della regione, deve ugualmente garantire un servizio puntuale e di qualità che comunque monitoreremo. È altresì un vero peccato che la tratta non venga utilizzata come treno turistico, sarebbe un ottimo prodotto da mettere sul mercato. Ultimo caso che riporto e che veramente non so spiegarmi tant’è ancora stento a crederci riguarda il servizio di scuola bus del comune di Capistrello. Per usufruire del servizio le famiglie pagherebbero un abbonamento di 90 € mensili. Ripeto, stento ancora a crederci ma qualora fosse vero va accertata la causa di tale costo, sproporzionato per la tipologia del servizio e profondamente ingiusto per le famiglie. Purtroppo, potrei andare avanti per altri casi e mi fermo qui per il momento. Prossimamente affronteremo il tema dei collegamenti con Roma, ma il servizio sul territorio che secondo noi, deve essere pubblico e gratuito deve essere anche efficiente e di buona qualità e su questo la nostra attenzione rimarrà sempre alta”.