17 Gennaio 2024 - 10:04:44

di Redazione

E’ stato rintracciato e arrestato, a seguito delle ricerche condotte ieri notte tra le province dell’Aquila e di Roma, anche il terzo indagato tra i minorenni egiziani ritenuti responsabili di rapina, lesioni personali aggravate e indebito utilizzo di una carta di pagamento elettronico. 

Nel corso della mattinata di ieri i carabinieri della Compagnia dell’Aquila avevano dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di due dei tre egiziani, mentre il terzo connazionale colpito dalla stessa misura, da poco divenuto maggiorenne, non era stato trovato.

Il provvedimento, firmato dal gip del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, scaturisce dalle investigazioni dei carabinieri della sezione operativa coordinati dalla Procura della Repubblica per i minorenni dell’Abruzzo

I giovani sono protagonisti di un episodio di inaudita violenza accaduto in città lo scorso 11 novembre e sfociato in rapina e lesioni (uno dei malcapitati ottenne 30 giorni di prognosi) ai danni di due fratelli di origini albanesi.

Questi ultimi, poco più grandi degli aggressori e perfettamente integrati nel tessuto sociale aquilano, erano stati presi di mira e accerchiati da un gruppo di stranieri minorenni ospiti di una casa famiglia. I due fratelli albanesi furono colpiti con calci, pugni e colpi di bastone, quindi derubati di un portafoglio contenente i documenti personali e una carta di debito.

Lo strumento di pagamento elettronico, poco dopo l’aggressione, era sato utilizzato dagli stessi assalitori per sostenere piccoli pagamenti presso esercizi commerciali della città.

I fatti, che pure hanno generato non poca preoccupazione tra i residenti, grazie anche all’apporto dei testimoni sentiti e all’esame delle immagini di videosorveglianza, sono stati ricostruiti nei minimi dettagli arrivando a individuare tutte le persone coinvolte.

L’informativa dei carabinieri, giunta al vaglio del procuratore della Repubblica per i minorenni dell’Aquila, ha permesso di supportare la richiesta di misura custodiale nei confronti dei tre egiziani ritenuti i promotori e fautori dei reati contestati.

I tre, in base alle risultanze investigative, avrebbero anche agito con la complicità di altri 5 connazionali, tutti minorenni, indagati a piede libero rispetto ad una posizione di marginalità nella vicenda perseguita.

Tutti gli arrestati sono ristretti nel carcere per i minorenni della capitale in attesa dell’interrogatorio da parte del gip.