29 Gennaio 2024 - 12:03:39
di Martina Colabianchi
Il Disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato dal governo aprirebbe “grandi varchi per consolidare i divari e creare nuove disuguaglianze“, in un’Italia “già segnata da profonde disparità territoriali“: queste tra le motivazioni alla base della richiesta di un consiglio comunale straordinario da parte delle minoranze in Consiglio comunale e presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa a palazzo Margherita.
“Autonomia differenziata che spacca il Paese“: questo il titolo, eloquente, dell’ordine del giorno che vede Stefania Pezzopane come prima firmataria e sottoscritto da tutte le forze di opposizione.
“Abbiamo depositato una richiesta di consiglio comunale straordinario, aperto e pubblico, per discutere dell’autonomia differenziata che spaccherà il Paese. Il dibattito parlamentare è in corso, il Senato però ha già votato ed ora passa alla Camera, quindi è urgente che il territorio si esprima e che chieda a questa classe dirigente folle di fermarsi, di fermare le macchine: siamo ancora in tempo“, così l’Onorevole Pezzopane.
La riforma proposta non garantirebbe, secondo i consiglieri, il rispetto dei principi messi per iscritto nell’articolo 119 della Costituzione, perché “deresponsabilizzerebbe le regioni avvantaggiando alcuni territorio, quelli più ricchi, che avrebbero in più ingenti risorse fiscali proprie, sottratte agli introiti dello Stato, da usare per integrare il finanziamento standard per coprire inefficienze o garantire nuove prestazioni senza affidarsi allo sforzo fiscale“.
Fondamentali diritti civili e sociali, primi fra tutti l’istruzione e la sanità, non sarebbero poi “garantiti nel tempo per la voluta indeterminatezza della riforma“.
Le opposizioni lamentano, poi, il mancato ascolto delle critiche provenienti dalle rappresentanze sociali, dalla cittadinanza attiva, dalla cultura, ma anche da comuni e province e da quanto espresso in passate mobilitazioni molto partecipate. L’autonomia differenziata, infatti, produrrebbe, sempre secondo le minoranze, conseguenze gravi sul nostro territorio come in tutte le regioni del sud.
“L’autonomia differenziata avrà conseguenze pesanti e disastrose in particolare nelle regioni del sud, e l’Abruzzo purtroppo è tornato ad essere regione del sud per i dati, per il pil, per il rapporto offerta-domanda di lavoro e per tanti altri standard – spiega Pezzopane -. Purtroppo, questo disegno voluto dalla Lega ha trovato l’incrocio con le esigenze di Fratelli d’Italia per la legge sul premierato. Per cui, si sono accordati per devastare il Paese“.
“Solo da calcoli sommari l’Abruzzo perderebbe un miliardo di risorse perché, con l’autonomia differenziata, ogni regione in maniera differente potrà affrontare la gestione dei servizi sulla base delle proprie risorse e non più sulla base dei trasferimenti dello Stato, e questo sarà devastante”.
Da qui, la richiesta “alla destra aquilana di esprimersi contro questo disegno, di avere il coraggio di difendere la propria terra“, conclude.