30 Gennaio 2024 - 18:54:54

di Martina Colabianchi

Il sindaco Biondi e la sua amministrazione, compresi gli accoliti che siedono in Provincia, non si illudano: la nostra battaglia per il ritorno delle scuole nel centro della città proseguirà finché non tornerà a suonare la prima campanella!“.

Lo afferma Stefano Albano, capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila, che torna sull’annoso tema del ritorno delle scuole in centro dopo il caso della scuola primaria Giovanni Di Genova dove, come denunciato dalla FLC CGIL qualche giorno fa, non si formeranno le nuove prime per mancanza di spazio. Alle parole del sindacato, che aveva accusato l’amministrazione comunale di “non avere intenzione di ricostruire le scuole o di adeguare, anche relativamente alla sicurezza e all’idoneità didattica degli spazi, gli edifici pre-esistenti“, avevano risposto direttamente il primo cittadino Biondi e l’assessore Colonna, assicurando come il problema non sia attribuibile a una determinazione dell’amministrazione comunale e garantendo la massima disponibilità per trovare una soluzione. Biondi aveva accusato la sindacalista Del Biondo, inoltre, di strumentalizzazione politica.

Il caso della scuola primaria ‘Gianni Di Genova’, dove non si formeranno le nuove prime per mancanza di spazi con la conseguenza, realistica, di una prospettiva di chiusura, è emblematica del pressapochismo e dell’improvvisazione dell’amministrazione“, rileva Albano, “perché non può essere circoscritta – come fa Biondi – alla decisione di un dirigente scolastico quanto alla mancanza di programmazione complessiva e alla miopia di una Giunta concentrata sui propri tornaconti politici che ignora ciò che le accade intorno. O Biondi e l’assessore Colonna vogliono farci credere che non si sapesse da anni che gli spazi non erano più sufficienti? Prova di tanta sciatteria è il fatto che una soluzione, seppur tampone, si sarebbe potuta individuare nell’ingente patrimonio immobiliare di cui il Comune dispone“.

Vale la pena ricordare“, prosegue il capogruppo del Pd, “che sul dossier sulla ricostruzione scolastica del 7 settembre 2023, la ‘fine lavori’ per il Polo scolastico di Gignano era prevista per il 19 gennaio 2024 e per la demolizione del Teatro Tenda di Paganica per il 17 gennaio 2024. Proprio il giorno della ‘fine lavori’ al Polo di Gignano è stato pubblicato un nuovo dossier con nuove date, tutte spostate in avanti (la fine lavori del Polo di Gignano adesso è al 4 agosto 2024, la fine lavori della demolizione del Teatro Tenda al 16 maggio 2024)“.

L’aggressione verbale del sindaco e dell’assessore alla sindacalista Del Biondo, a cui va la mia solidarietà – ha continuato Albano – dimostra poi ancora una volta la presunzione di chi è convinto di essere l’unico depositario delle verità e vive come fastidio qualsiasi contraddittorio“.

E sul tema scuole in generale, Albano sottolinea:

Voglio ricordare che nessuno ha mai chiesto di ricollocare le scuole nei vecchi edifici, magari ristrutturati alla meglio. Il centrodestra continua a giocare su questo equivoco per giustificare la sua scellerata scelta di lasciare le scuole confinate alla periferia, ma la nostra richiesta, chiara, è sempre stata quella di edifici sicuri, da realizzare ex novo attraverso interventi di riconversione o rigenerazione urbana oppure attraverso l’abbattimento e la ricostruzione delle vecchie scuole, in modo da garantire edifici nuovi, sicuri ed efficienti, purché in centro storico“.

Qualunque esperto di urbanistica, come i tanti coi quali ci confrontiamo quotidianamente, sa che la scuola è il primo mattoncino che si posiziona per il ripopolamento di un’area. E l’amministrazione di Biondi ha deciso di rinunciare a questa opportunità in nome di non si sa quale interesse“, conclude il capogruppo del Pd.