02 Febbraio 2024 - 12:26:02

di Redazione

Uno screening gratuito per l’epatite tra gli operai dei cantieri edili dell’Aquila.

Il progetto pilota, primo in Italia, realizzato in collaborazione con Gilead Sciences e grazie alla lavoro dell’Associazione nazionale costruttori edili della città (Ance) e della Asl, è stato presentato questa mattina dal presidente di Ance Gianni Frattale, dal manager della Asl Ferdinando Romano, dal presidente della Scuola Edile Ese- Cpt dell’Aquila, Sergio Palombizio, dal primario di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore Alessandro Grimaldi e dall’architetto Eliseo Iannini che coordinerà le attività.

L’aumento di casi di epatite nei cantieri potrà quindi arginarsi grazie all’iniziativa messa in campo da Ance e Asl.

“Quando il professor Grimaldi ci ha proposto questo progetto, l’Ance si è messa subito a disposizione, proveniente peraltro da un bagaglio di esperienza per quanto riguarda l’attività durante il Covid 19 che era presieduta e diretta dall’architetto Iannini – ha affemato Frattale – Immediatamente l’ho portato in consiglio dell’Ance e abbiamo chiamato questo progetto ‘Salute e sicurezza’. Si tratta di uno screening naturalmente gratuito e facoltativo. Noi abbiamo messo a disposizione le nostre tre sedi di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, dove ci saranno dei medici che faranno il prelievo. Il test, anche per non pesare sulle imprese, lo si potrà fare sia dopo l’orario di lavoro sia il sabato”.

“Si calcola che siano oltre oltre 300.000 le persone che hanno un’epatite virale solo C, perché poi se a questo aggiungiamo anche la B e la delta, probabilmente sono molti di più i casi – ha detto Grimaldi – C’è tutta un’area di persone che non sanno di avere quest’epatite. Il problema grande è che queste persone purtroppo possono evolvere in maniera silente verso la cirrosi e l’epatocarcinoma. Abbiamo quindi deciso, prima volta in Italia, di andare a screenare delle popolazioni potenzialmente a rischio. L’Aquila per anni è stato uno dei cantieri più grandi d’Europa dove lavorano molte persone che provengono dai Paesi ad alto rischio di endemia, quindi da questo punto di vista abbiamo pensato di andare a offrire gratuitamente un test”.

“Se si prende coscienza di avere una malattia ci sono delle cure con farmaci in grado di eradicare l’infezione dall’organismo evitando così che queste persone evolvano verso cirrosi ed epatocarcinoma – ha aggiunto Grimaldi – Un’epatite C oggi si può curare con una spesa più o meno intorno ai 3000 euro, se dovessi invece andare a curare la cirrosi costerebbe 100, mille volte di più e addirittura un trapianto di fegato può costare anche 200.000 euro. In questo modo tuteliamo la salute di questi lavoratori, offrendogli uno screening gratuito che è quello che bisognerebbe sempre fare per evitare che dei fattori di rischio diventino il futuro delle malattie”.

“Siamo stati scelti da questa organizzazione mondiale e quindi ne siamo orgogliosi – ha concluso Iannini – ma comunque, come sempre abbiamo fatto negli anni passati specialmente con il Covid, l’Ance è sempre stata vicina a questi servizi e a queste necessità. Col Covid facemmo immediatamente una zona per fare i tamponi perché il sindaco obbligò a verificare la situazione agli operai, poi in collaborazione con la Asl abbiamo aperto il macro hub a San Vittorino Quindi, anche questa volta, ci siamo messi subito a spedizione per fornire sia le aree le zone per fare questo screening e sia la possibilità di poter fare più possibile per quando riguarda le nostre maestranze la presenza allo screening”.