06 Febbraio 2024 - 16:58:10

di Martina Colabianchi

Né il presidente Marsilio né alcuna persona della sua segreteria ha mai dato il proprio assenso al confronto di Lanciano organizzato da Ascom, né Ascom è mai stato autorizzato a usare il nome del presidente per questo evento. Esiste anche una interlocuzione tra il responsabile del comitato elettorale e il vertice di Ascom in cui si ribadiva con chiarezza di non diffondere alcuna locandina. Si trattava di uno dei tanti inviti che arrivano in questi giorni di campagna elettorale che oltretutto andava a coincidere con altri impegni precedentemente assunti. Si invita quindi Ascom a non pubblicizzare, anzi ad annullare, un appuntamento di cui non ha mai ricevuto conferma“.

Questa la nota con cui Marco Marsilio, presidente di Regione uscente e ricandidato alle prossime consultazioni regionali per il centrodestra, comunica che non parteciperà al dibattito organizzato e pubblicizzato da Ascom Abruzzo nella giornata di ieri. L’evento, programmato per il 14 febbraio, avrebbe dovuto vedere, nella cornice del Teatro comunale Fenaroli di Lanciano, il primo vero confronto tra Marsilio e il suo rivale politico Luciano D’Amico, candidato alle elezioni regionali del 10 marzo per la larga coalizione del Patto per l’Abruzzo.

Se Marsilio, o meglio il suo staff, hanno declinato l’invito sostenendo come questo non fosse previsto dall’agenda elettorale, voci polemiche si sono levate in queste ore dalle opposizioni.

Parla di una “grande fuga” il segretario regionale del Partito Democratico Daniele Marinelli, che accusa Marsilio di essere scappato davanti all’ipotesi di un confronto con D’Amico. “Oggi il suo staff ha fatto sapere che quell’incontro non si terrà, e ha persino accusato l’associazione di commercianti di aver annunciato un evento ancora non confermato“, scrive Marinelli.

In attesa di ascoltare la versione dell’Ascom, registriamo la fuga del presidente della Regione di fronte all’idea di doversi confrontare con il nostro candidato – prosegue il segretario dem -. Probabilmente ha capito che nel faccia a faccia verrebbe alla luce l’abisso che li separa: la competenza fattiva di Luciano D’Amico contro il vaniloquio supponente di Marco Marsilio“.

Ma c’è una qualità che il presidente iscritto a Fratelli d’Italia non potrà mai avere: l’amore per questa terra, visto che egli è romano per nascita e crescita – affonda Marinelli -. Di un governatore paracadutato dalla Capitale possiamo farne benissimo a meno, considerati gli scarsissimi risultati della sua azione amministrativa. Per questo invitiamo tutte le abruzzesi e gli abruzzesi che hanno a cuore il loro territorio a dare fiducia a Luciano D’Amico il prossimo 10 marzo“.

Di danno alla democrazia parla invece l’Onorevole Giulio Cesare Sottanelli, riconfermato proprio oggi segretario regionale di Azione. “Oggi, per l’ennesima volta, il Presidente uscente del centrodestra, Marco Marsilio, ha tenuto a sottolineare di non aver alcuna intenzione di partecipare ad un confronto pubblico contro Luciano D’Amico, candidato Presidente per il Patto per l’Abruzzo. Vedere un Presidente uscente scappare così non fa bene alla democrazia“, scrive Sottanelli.

I cittadini devono votare conoscendo quali progetti le due coalizioni hanno in programma per il futuro dell’Abruzzo, per la sanità territoriale e per lo sviluppo economico e delle aree interne – prosegue -. Quando vedo un candidato scappare da un confronto ho subito il dubbio che, dietro alla sua immagine e, in questo caso, all’immagine del proprio partito, non ci sia granché. Mentre il Presidente Marsilio visitava, per la prima volta in cinque anni, le città della nostra Regione, Luciano D’Amico ha, dal primo giorno della propria candidatura, presentato progetti e chiesto più volte e a gran voce un confronto netto non in differita per parlare di sanità. di sviluppo economico, di aree interne e del futuro, in generale, della nostra Regione”.

Le istituzioni devono agevolare la partecipazione alla vita pubblica e alle scelte dei cittadini – conclude il deputato abruzzese – e, su questo, Azione sarà in prima fila per regolamentare e rendere obbligatorio, nella prossima riforma costituzionale, confronti e dibattiti“.